ATP Amburgo – Alla fine, resta solo la gioia. Quella indescrivibile della prima volta che cancella cinque match point sfumati e 166 minuti di intense, contrastanti emozioni: 6-4 6-7 (6) 6-4 è il punteggio che fa calare il sipario sull’Atp 500 di Amburgo ed accende i riflettori su Lorenzo Musetti. La definitiva consacrazione del più giovane italiano di sempre a conquistare uno slam a livello juniores (l’Australian Open del 2019, con annesse congratulazioni di un certo Novak Djokovic).
Un trionfo di spessore, quello conquistato dal ventenne di Carrara alla prima finale nel circuito maggiore, anche perché ottenuto contro un altro precocissimo fenomeno che, di un anno più giovane, ha già messo in bacheca cinque titoli. Tornato in campo tre settimane dopo la sconfitta subita a Wimbledon da Jannik Sinner, Carlos Alcaraz è entrato in campo sul centrale di Amburgo da favorito. Eppure ha sofferto fin da subito.
Avvio complicato per il giovane murciano, che fatica a mettere in campo la prima e paga subito dazio cedendo il servizio in apertura dopo un errore di rovescio. Lorenzo non ha però la lucidità necessaria per tenere il vantaggio: Alcaraz legge bene una palla corta non perfetta dell’italiano e con un vincente lungolinea di rovescio giocato in avanzamento si procura l’immediata opportunità per il contro break, che diventa realtà quando Musetti spedisce il dritto in corridoio.
Gradualmente, la tensione iniziale si scioglie lasciando emergere il talento cristallino dei due: a beneficiare dell’elevata qualità degli scambi è lo spettacolo, che il pubblico tedesco dimostra di apprezzare. Nel settimo game Musetti torna a palla break grazie ad una splendida risposta di dritto, prima di vincere un duro scambio che gli permette di rimettere la testa avanti (4-3).
Alcaraz prova a riorganizzarsi dalla risposta, ma il servizio del toscano non lascia troppe chance al tennista di Murcia. Nello scambio, poi, a Lorenzo non mancano certo le soluzioni. Musetti fa sfoggio di tutto il suo repertorio, andando a set point con una splendida palla corta e prendendosi il primo set con un vincente di dritto incrociato: 6 a 4 in 42 minuti.
La profondità della risposta di Lorenzo costringe Alcaraz a rischiare qualcosa in più: doppio fallo e subito palla break (30-40) all’alba della seconda partita. Lo spagnolo si salva inizialmente con uno spettacolare vincente di dritto in lungolinea. Poi va in crisi con il rovescio. Una palla corta giocata dal lato sinistro che si spegne in rete gli costa subito la battuta.
Viceversa, dal lato sinistro Musetti è in grado di disegnare tennis a suo piacimento, non importa se con il tanto ammirato rovescio (incrociato o lungolinea) ad una mano, oppure spostandosi con il dritto per cercare qualunque angolo ovvero sorprendere l’avversario con il drop shot. Soprattutto, Lorenzo riesce anche a vincere gli scambi più lunghi, quelli fisicamente più estenuanti che ci si aspetterebbe appannaggio dello spagnolo.
L’italiano insiste con continuità sul rovescio del talento murciano, alternando sempre i colpi, variando gli angoli ed alzando la traiettoria quando serve con l’obiettivo di impedire ad Alcaraz di esercitare la sua consueta pressione da fondo campo ed evitare così di lasciargli il comando dello scambio.
Messo ormai alle strette, nell’ottavo game Carlos accelera con decisione e, quando Musetti prova ad uscire dallo scambio, il diciannovenne spagnolo si esibisce in un recupero ai limiti dell’inverosimile di una palla corta giocando una splendida contro smorzata (0-40). Lorenzo però non trema, si aggrappa al servizio ed esce con personalità dal primo momento difficile della sua finale.
Peccato che Alcaraz non abbia ancora alzato bandiera bianca. Arrivato nel decimo game a servire per il match, Lorenzo trova due match point consecutivi con l’ennesimo, splendido, dritto a sventaglio: un errore di Musetti ed un gran passante incrociato tengono in vita il murciano, che si esalta e va a palla break: seconda di servizio e dritto in corridoio del giovane toscano: l’aggancio è servito (5 a 5).
Al tie break parte meglio lo spagnolo (3 a 1), ma Lorenzo resta lucido e ribalta la situazione: ottima la risposta con cui sfrutta la seconda di Alcaraz per andare sul 5 a 3. Il successivo passante di rovescio vale altri tre match point consecutivi (6-3): Musetti costruisce bene il punto, ma il dritto inside in termina di poco largo. La risposta di Alcaraz fa la differenza nello scambio successivo, mentre un passante gli regala il 6 pari. Un ottimo servizio esterno dello spagnolo ed un doppio fallo di Lorenzo chiudono il secondo parziale sul 7-6 (6) portando l’incontro al terzo.
Il timore è che i 5 match point non sfruttati (di cui 4 sul proprio servizio) possano pesare nella testa dell’italiano. In apertura di terzo set Carlos prova a sfruttare l’inerzia a suo favore, ma Musetti dimostra all’avversario di non subire il momento tenendo senza troppi patemi la battuta. Anzi, la prima palla break (non convertita) è di Lorenzo, abile nel sesto game ad arpionare un pallonetto dello spagnolo con una spettacolare veronica. Per il resto dominano i servizi, ma la qualità assoluta dei due protagonisti regala perle che, quasi ad ogni punto, mandano il pubblico in visibilio.
Sotto 5 a 4 lo spagnolo si presenta al servizio per restare nel match. Dopo una splendida risposta incrociata stretta di rovescio (30-30), il talento di Carrara viene costretto sulla difensiva e si rifugia in un lob profondo che mette in crisi Carlos, il cui dritto s’infrange sul nastro ricadendo nella sua metà campo: match point numero sei. Alcaraz non tiene il rovescio in campo e, dopo 2 ore e 46 minuti, il tabellone fissa il punteggio sul 6-4 6-7 (6) 6-4 che consegna a Lorenzo Musetti il primo titolo in carriera.
L’abbraccio con uno sportivissimo Carlos suggella un match memorabile, quello con un commosso Simone Tartarini (suo storico coach) ha dentro così tanti significati che le parole non sarebbero in grado di esprimere pienamente.
Per Alcaraz (cinque titoli in bacheca, di cui quattro conquistati in questo 2022) è la prima sconfitta in una finale. Il murciano, che all’età di 15 anni è entrato nell’accademia di Juan Carlos Ferrero, potrà comunque consolarsi con il nuovo best ranking: da domani sarà numero 5 al mondo (il più giovane top five dai tempi di Nadal).
Con il trionfo all’Hamburg European Open Lorenzo Musetti diventa il quarto italiano ad iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro del prestigioso torneo tedesco, dopo Nicola Pietrangeli (1960), Paolo Bertolucci (1977) e Fabio Fognini (2013). Per lui, anche un notevole balzo in classifica: arrivato ad Amburgo da numero 62 della classifica Atp, lascia la Germania con il nuovo best ranking: 31. Ed il meglio deve ancora venire.
ATP AMBURGO
L. Musetti b. C. Alcaraz b. 6-4, 6-7 (6) 6-4