L’incredibile storia di Steven De Waard, un caso che può insegnare

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Di Fabrizio Salvi

 

Giri il mondo perché è la tua vita, ami il tennis, spendi tutto te stesso in allenamento e consumi le finanze per amore di quello che fai. Spesso, il tuo più grande alleato e il miglior motivatore che puoi avere sei proprio te stesso. Poi succede un imprevisto, come accaduto al brillante doppista australiano Steven De Waard, che si è ritrovato dal campo da gioco al letto di ospedale nel giro di poche ore. Diagnosi, un’appendicite. Intervento riuscito, tutto va per il meglio, fino alla fattura medica: 14.000$ Canadesi. Tanti, soprattutto per un ragazzo che, con la sua condizione attuale, non può proprio permettersi una spesa fuori programma. Per coprire i costi della clinica gli suggeriscono di aprire una raccolta fondi sul sito Gofundme.com, confidando sul buon cuore delle persone. Lui l’ha fatto e ha utilizzato Facebook e Twitter per dare ancora più risonanza al suo appello.

 

Non deve essere stato facile condividere la tua storia sui social network, dove hai trovato il coraggio?

È stato un po’ complicato condividere la mia esperienza nei social media, tuttavia, ho pensato che poteva essere un’importante lezione che le persone avrebbero potuto imparare dalla mia storia. Non ho mai pensato di poter finire in un ospedale durante un viaggio oltreoceano ma, immagino che questo possa accadere a chiunque. Essere assicurati è assolutamente necessario, perché essere sorpresi da una fattura medica inaspettata può metterti sotto uno “stress finanziario” davvero importante!

 

Nella pagina che è stata aperta su Gofundme.com parli di vita complicata e di soldi che vengono spesi più per gli spostamenti che per vivere serenamente, dove trovi la motivazione per giocare?

La ragione per la quale gioco a tennis è semplicemente perché lo amo. Nonostante la pressione finanziaria sia notevole, sto giocando con un accumulo di debiti ancora accettabile. La competizione mi piace e sto cercando di migliorare ogni giorno sempre di più. 

 

.. Nel post parli anche di “fare carriera nel tennis” …

A questo livello (128 ranking di doppio) è dura perché non sto guadagnando abbastanza soldi, però voglio progredire fino al punto nel quale sarò in grado di essere di supporto alla mia famiglia come in ogni altro lavoro.

 

Molte persone pensano che il tennis sia un mondo glamour, come lo descriveresti dal tuo punto di vista?

Con la mia classifica anche i miei spostamenti sono molto differenti da quelli dei top 20-30 nel mondo. Competo principalmente nel Challenger Tour che offre prize money più bassi rispetto al circuito principale. I tornei di solito offrono ospitalità in hotel ed è una cosa positiva, tuttavia, questo non avviene sempre. Alcune settimane devo pagare per l’albergo e, quando devo prenotare, cerco sempre l’opzione più economica possibile! Come giocatore di doppio divido la vincita con il mio partner, questo significa che guadagni la metà del totale e poi ci sono le tasse. Da doppista devi fare almeno la finale o vincere il torneo per essere sicuro di non rimetterci dei soldi nel totale della settimana. Al mio livello, sicuramente non è “sfarzo e glamour” come si associa ai top players nel mondo.

 

Molte donazioni sono arrivate da persone che non ti conoscono personalmente, questo ti ha fatto ancora più piacere?

Sono estremamente grato per tutte le donazioni che ho ricevuto dal crowdfunding, la raccolta fondi messa in piedi dallo staff del Odlum Brown Van Open (Vancouver, Canada). Il supporto è stato incredibile e durante il “percorso” sono stato inondato da messaggi di supporto. Non c’è possibilità che io possa pagarmi le spese mediche senza il loro aiuto, non li ringrazierò mai abbastanza.

 

Qual è la lezione più importante che hai imparato da questa vicenda?

Quella di non scendere a compromessi con le necessità. Ho deciso di non acquistare un’assicurazione perché era troppo costosa e pensavo che non ne avrei mai avuto bisogno. Ho fatto numerosi viaggi in precedenza senza averla e non ho mai avuto nessun tipo di problema. Tuttavia le cose vengono fuori dal nulla ed è essenziale che tu abbia il modo di porvi rimedio. Non puoi mettere nulla avanti alla tua salute e al tuo benessere, quindi devi sicuramente trovare il modo di far funzionare le cose.

 

In conclusione, giochi a tennis per amore?

Esatto, gioco a tennis perché è quello che amo fare. Ho sacrificato molti anni della mia vita allenandomi con il sogno di diventare un tennista professionista e di poter girare il mondo per competere nei grandi eventi. Ovviamente sarebbe bello essere nella posizione di guadagnare abbastanza soldi da stare comodi e supportare me e la mia famiglia, ma la ragione numero uno per la quale gioco è perché amo farlo.

 

In questa vicenda Steven De Waard si è messo a nudo di fronte al pubblico, facendosi notare anche da chi non lo conosceva prima. Questo vale molto più di ogni vittoria che, alla luce di quanto accaduto, meriterebbe ancora più di raggiungere.