Dal nostro inviato a Parigi
Bercy 2024 si chiude per gli italiani con nessuna vittoria (tolte le qualificazioni) sia in singolare che in doppio. Salutano infatti Parigi anche Simone Bolelli e Andrea Vavassori.
Come teste di serie numero 5 godevano di un bye al primo turno e il loro esordio nel Rolex Paris Masters 1000 è arrivato soltanto oggi giovedì. Tanta attesa purtroppo per niente. Le regole del doppio nei Masters 1000, tra killer point e match tie-break, lasciano poco tempo per recuperare, lo ha sottolineato anche Bolelli a fine partita e aggiungendo “soprattutto poi in un torneo importante come le Finals che meriterebbe un due su tre tradizionale”
Con un doppio 6-4 l’inedito duo anglo-ceco Glasspool-Pavlasek si è qualificato per i quarti di finale. Qualche gratuito di troppo, giornata no forse più per Vavassori mentre Bolelli è apparso in ottima condizione, anche fisica. E lo ha confermato nell’intervista post partita durante la quale, riflettendo sull’età avanzata di alcuni doppisti di vertice, si è spinto a dichiarare che vorrebbe giocare almeno ancora 3 anni (ne ha compiuti da poco 39).
Sconfitta che brucia ma la testa è già tutta alle Finals, dove contano di arrivare in ottima condizione sia fisica che mentale nonché di beneficiare del sostegno del pubblico di casa (Vavassori è torinese). Molto sereni si sono presentati in zona mista, soddisfatti per la continuità che hanno messo in campo in stagione, su tutte le superfici, e forti di un’amicizia che va oltre una sconfitta, che non ha mai un colpevole. “Del resto non si può sempre vincere, abbiamo perso solo 4 volte al primo turno in stagione. Solo Jannik vince sempre”, il commento di Vavassori.
Per Torino non hanno coppie avversarie che temono particolarmente, perché “in doppio la situazione è sempre molto equilibrata. Gli unici contro i quali abbiamo sempre perso sono Arevalo-Pavic, ma sempre su terra battuta, speriamo di batterli a Torino” ha chiosato Bolelli.