WTA Ostrava 2022: trionfo di Barbora Krejcikova. Rimontata Iga Swiatek

0
448

WTA Ostrava“Never stop fighting” aveva postato sui suoi profili social nella serata di ieri dopo la sofferta vittoria in semifinale contro Ekaterina Alexandrova (la sessantesima in stagione, un numero raggiunto l’ultima volta nel circuito femminile da Caroline Wozniacki nel 2017), ma anche se non l’avesse scritto nessuno avrebbe mai osato pensare che l’incontrastata numero 1 del mondo potesse lasciare il campo se non dopo aver dato tutta se stessa. Ed oggi Iga Swiatek ha naturalmente tenuto fede alla promessa anche se, alla fine, ha dovuto arrendersi alla padrona di casa: 5-7 7-6 (4) 6-3 il punteggio con cui Barbora Krejcikova ha conquistato la terza edizione del WTA 500 di Ostrava.

Tornata in campo dopo il trionfo agli US Open, la fuoriclasse di Varsavia ha scelto il cemento indoor della Ostravar Arena per prepararsi in vista dell’ultimo grande appuntamento stagionale: le WTA Finals in programma dal 31 ottobre al 7 novembre in Texas alla Dickies Arena di Forth Worth. L’ultimo non certo per sua scelta, come ci ha tenuto a precisare non senza polemica ad inizio mese annunciando che non avrebbe preso parte alle Billie Jean Cup Finals che si svolgeranno a Glasgow dall’8 al 13 novembre: “Sono delusa dal fatto che le organizzazioni (WTA e ITF, ndr) che governano il tennis non siano giunte ad un accordo su una questione basilare come il calendario dei tornei, dandoci solo un giorno per viaggiare da una parte all’altra del mondo”.

Nell’ultimo atto dell’AGEL Open, Iga ha condiviso il campo con una ritrovata Barbora Krejcikova (prima tennista ceca a raggiungere la finale nel torneo di casa nato nel 2020). Ritrovata, vale la pena di sottolinearlo, per quanto riguarda i risultati in singolare, perché quelli in doppio alla tennista di Brno non sono mai venuti meno: ben tre sono state infatti le prove dello slam (Melbourne, Wimbledon, New York) che la vincitrice dell’edizione 2021 del Roland Garros ha conquistato quest’anno con la connazionale Katerina Siniakova. Una finale, raggiunta dopo una spettacolare rimonta su Elena Rybakina (ottava vittoria consecutiva) che ha dato continuità al successo di Tallin della scorsa settimana (arrivato ad oltre un anno di distanza dall’ultimo trionfo di Praga).

Sebbene teoricamente fosse la padrona di casa, Krejcikova non ha potuto contare sull’intero supporto del caldo e partecipativo tifo proveniente dagli spalti della Ostravar Arena. Per quanto i sostenitori della Swiatek abbiano ormai raggiunto una dimensione globale, ad accrescere la sempre nutrita presenza degli innamorati di Iga ci hanno pensato anche le condizioni geografiche, stante la vicinanza della città organizzatrice del torneo (situata nella parte orientale della Repubblica Ceca) al confine polacco. Terzo confronto diretto tra le detentrici delle ultime tre edizioni dello slam parigino: 2 a 0 in favore di Iga i precedenti giocati lo scorso anno a Miami e Roma.

In un primo set altalenante in cui la ceca classe 1995 è apparsa inizialmente contratta, la fuoriclasse di Varsavia è volata rapidamente sul 5 a 1, prima si subire un passaggio vuoto che le è costato i due break di vantaggio. Dopo essersi sciolta, Barbora si è anche costruita tre chance di sorpasso nell’undicesimo game ma, dopo essere stata ricacciata indietro da Iga, non è riuscita a raggiungere il tie-break. Chiamata a servire per restare nel set Krejcikova ha infatti subito la qualità del rovescio di Swiatek, prima con un passante in lungolinea (0-30), poi con una risposta incrociata (15-40). La ceca ha annullato il primo set point con una bella discesa a rete, prima di essere fulminata dal vincente di dritto in lungolinea scagliato dalla polacca direttamente dalla risposta sulla seconda di servizio: 7-5 per Iga dopo 1 ora e 13 minuti.

Senza accusare il colpo la tennista di Brno ha approcciato il secondo set intenzionata a non lasciare scappare la numero uno del mondo, venendo subito premiata con il break ottenuto nel primo game quando il dritto inside out della ventunenne di Varsavia si è spento in corridoio. Annullando poi tre chance nel quarto ha tenuto la battuta mantendendo la testa avanti (3 a 1). Anche quando nell’ottavo game con un vincente di rovescio lungolinea Iga ha trovato una nuova palla break trasformata poi nel punto del 4 a 4, Krejicikova non si è scomposta. Ha gestito con lucidità i due turni di servizio in cui è stata chiamata a servire per restare nel set ed ha condotto poi con autorevolezza il tie-break pareggiando i conti: 7-6 (4) in 1 ora e 15 minuti.

La volontà di trovare soluzioni qualitativamente efficaci per supersi in un’esasperata ricerca della precisione ha costantemente messo sotto pressione anche i giudici linea, che hanno in più occasioni visto ribaltate le proprie valutazioni dalla tecnologia: innumerevoli sono stati infatti i colpi scagliati dalle due tenniste che, baciando o anche solo accarezzando le linee di delimitazione del campo, hanno tenuto con il fiato sospeso gli appassionati presenti sulle tribune di un’Ostravar Arena gremita in ogni ordine di posti, chiamati spesso ad alzare lo sguardo verso il maxischermo in attesa del verdetto.

Nel terzo e decisivo set Krejcikova ha innalzato il rendimento al servizio, continuando a disegnare tennis anche dalla risposta. Attingendo dal suo inesauribile bagaglio tecnico, la ceca è riuscita a contenere il ritmo infernale che come al solito Swiatek con la sua ben nota rapidità di gambe ha cercato di imporre. Letale il passante di dritto con cui Barbora nell’ottavo game si è costruita tre palle break consecutive (0-40), tramutate in oro quando il rovescio della numero uno del mondo si è perso oltre la riga di fondo campo.

Presentatasi a servire per il titolo sul 5 a 3, la ceca non ha tremato. Non raggiungerà l’immortalità come la nona sinfonia di Beethoven, ma il nono gioco di questa finale è stato comunque un tributo alla bellezza tennistica. In un crescendo di emozioni vincenti e giocate da highlights sono piovuti da ogni lato del campo senza soluzione di continuità: una palla break e sei match point si sono succeduti facendo salire l’adrenalina oltre ogni ragionevole limite, prima dell’ace esterno da sinistra che ha portato in trionfo Krejcikova: 5-7 7-6 (4) 6-3 dopo 3 ore e 16 minuti di grande tennis.

Per Swiatek è la prima sconfitta in finale del 2022, la seconda in carriera dopo 10 trionfi consecutivi. La nona vittoria di fila consente invece a Barbora di mettere in bacheca il quinto titolo in singolare, il secondo di questa stagione che la vedrà comunque ancora protagonista in doppio, dove con la connazionale Siniakova arriverà alle Finals da favorità assoluta. L’infortunio al gomito subito ad inizio anno e le lacrime di Parigi per non aver potuto difendere il titolo come avrebbe voluto, sono ora solo un lontano ricordo.

WTA OSTRAVA

B. Krejcikova b. [1] I. Swiatek 5-7 7-6 (4) 6-3