US Open 2024: Sabalenka conquista New York. Terzo titolo Slam in carriera

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Photo credit @usopentennis

“Ogni volta che vedo il mio nome su un trofeo sono orgogliosa di me stessa, sono orgogliosa della mia famiglia che non ha mai rinunciato al mio sogno e che ha fatto tutto il possibile per farmi andare avanti”. Con queste parole Aryna Sabalenka ha salutato il terzo successo slam della sua carriera, il secondo stagionale, il primo a Flushing Meadows: 7-5 7-5 il punteggio con cui la ventiseienne di Minsk, superando in finale la padrona di casa Jessica Pegula, si è laureata campionessa dell’edizione 2024 degli US Open. Un trionfo che consente alla fuoriclasse bielorussa di eguagliare un’impresa (quella di vincere entrambi gli slam sul cemento – Melbourne e New York – nello stesso anno) riuscita in passato solo giocatrici del calibro di Steffi Graf (1988, 1989), Monica Seles (1991, 1992), Martina Hingis (1997) e più recentemente Angelique Kerber (2016).

Sull’onda del successo di Cincinnati e reduce da undici vittorie consecutive, Aryna è arrivata all’ultimo atto del major a stelle e strisce confermando il pronostico della vigilia che la vedeva ampiamente favorita. Diverso è stato il percorso di Jess che, seppur atterrata nella Grande Mela in un ottimo stato di forma (successo in Canada e finale in Ohio), era chiamata a superare quel limite che in uno slam non l’aveva mai vista superare i quarti di finale. Nell’annata in cui ha salutato lo storico coach David Witt (chiamando al proprio angolo Mark Merklein e Mark Knowles), Pegula è stata capace di superare quell’ostacolo, raggiungendo la prima finale slam in carriera dopo aver eliminato la numero uno del mondo Swiatek ai quarti ed essere poi stata in grado di rimontare una Muchova in stato di grazia. 5 a 2 i precedenti in favore della campionessa di Minsk, l’ultimo dei quali giocato proprio tre settimane fa sul cemento di Cincinnati.

In un Arthur Ashe coperto a causa di una leggera pioggerellina caduta su New York, Pegula ha vinto il sorteggio scegliendo di iniziare il match più importante della sua carriera dalla risposta, conquistando il primo punto della finale con un vincente di dritto in avanzamento (0-15). Nonostante un errore in lunghezza dal lato destro (0-30), Sabalenka si è tirata fuori da una situazione di potenziale pericolo con quattro punti consecutivi ottenuti grazie alla robustezza della prima di servizio. Dopo aver tenuto a quindici il turno di battuta (1 a 1), la trentenne di Buffalo si è vista consegnare dalla Tigre di Minsk le prime chance di break dell’incontro (15-40); un’occasione subito sfruttata dalla campionessa dell’Open del Canada che, sfruttando una seconda di Aryna, ha trovato una risposta profondissima che è valsa il sorpasso (2 a 1).

Un vantaggio non confermato però dalla statunitense, che sul 40-40 del quarto game ha commesso un gratuito di dritto (40-A), prima di farsi aggredire la seconda di servizio da una Sabalenka capace di reagire prontamente ritrovando così l’immediata parità (2 a 2). Dopo aver tenuto il turno di servizio, Sabalenka ha aperto il sesto gioco con un’ottima volée (0-15), quindi grazie al predominio sul lato destro si è andata a prendere di potenza altre due chance di break (15-40), vincendo ancora una volta il duello dalla parte del dritto. Sempre più in fiducia, pur non snaturando il suo gioco, la campionessa bielorussa ha fatto vedere anche qualche variazione, non disdegnando né la palla corta né l’utilizzo del back e cercando anche la rete con buona efficacia.

Al momento di chiudere il set (5-3) Aryna si è però irrigidita. In difficoltà con la prima di servizio e troppo precipitosa nella gestione dello scambio, ha concesso il contro break a Jess con due gratuiti consecutivi di dritto (4 a 5). Dopo l’aggancio (5-5), un doppio fallo della due volte campionessa degli Australian Open ha regalato a Pegula la chance di andare a servire per il set (30-40); un rischio cancellato da Sabalenka con una splendida uscita in lungolinea di rovescio (6 a 5). In un interminabile dodicesimo gioco, dopo aver salvato quattro set point per provare a raggiungere il tie-break, Pegula ha commesso il primo doppio fallo della sua partita (40-A): sulla seconda di servizio Sabalenka ha fatto partire lo scambio, per poi andarsi a prendere la prima partita con lo slice: 7-5 in una equilibratissima ora di gioco che ha visto la bielorussa conquistare appena due punti in più (47 a 45) dell’avversaria.

Rassicurata dal successo del primo set e più libera mentalmente Sabalenka ha continuato ad esprimersi ai suoi livelli, a fronte di una Pegula che dall’altra parte della rete ha iniziato a manifestare una preoccupante sfiducia. La sfortuna ci ha messo del suo, quando con il tocco del nastro ha deviato in corridoio un dritto dell’americana che è valso ad Aryna due palle break consecutive (15-40); Jess si è salvata una volta (30-40), salvo poi commettere un letale doppio fallo (il secondo della partita) che le è costato la battuta. Un regalo ben accettato dalla numero due del mondo, che ha ringraziato confermando il break grazie ad un turno di servizio tenuto a zero (3 a 0).

Dopo aver visto il baratro ed annullato una palla del 4 a 0, Pegula ha avuto il merito non lasciar andare via la partita. Così, dopo essersi sbloccata nel punteggio (1 a 3), si è presa il contro break nel quinto gioco grazie ad una buona risposta, prima di agganciare la bielorussa nel game successivo (tre pari). Chissà se nella mente di Aryna sono riaffiorati i fantasmi della finale persa un anno fa contro Coco Gauff (quanto era stata avanti di un set e di un break), di certo la bielorussa si è smarrita. Nel settimo gioco Sabalenka ha subito in tutti gli scambi la ritrovata determinazione di Jess che tra passanti, volée ed ottime accelerazioni ha prevalso in tutti gli scambi trovando un altro break e, soprattutto, un sorpasso insperato fino a pochi minuti prima (4 a 3).

Dopo cinque game persi consecutivamente, Aryna è tornata a muovere il punteggio (4-5) e nel decimo game (con Pegula al servizio per chiudere il set) ha iniziato a ritrovare le sue accelerazioni, agguantando la parità (5 a 5) con un vincente di dritto scagliato dal centro del campo. Completata la contro rimonta (6 a 5) con un turno di battuta tenuto a quindici, Sabalenka è tornata a martellare con il dritto anche dalla risposta, chiudendo i giochi al secondo match point a disposizione: 7-5 7-5 in 1 ora e 53 minuti.

Non avrà vinto il torneo ma forse per la prima volta Jess è riuscita a far breccia nel cuore dei suoi connazionali. Nel pieno della maturità, classifica WTA alla mano, Pegula torna ad essere la numero uno d’America con una consapevolezza diversa che potrà dare nuova linfa ad una carriera dal rendimento costantemente alto, ma sempre in cerca dell’acuto necessario a scrivere la storia. Il sedicesimo trionfo in trenta finali disputate in carriera rilancia le ambizioni di Aryna verso la leadership mondiale. Swiatek resta per ora al comando, ma con due Mille e le Finals ancora da disputarsi sul cemento il primato è più in bilico che mai.

US OPEN 2024 – Finale

[2] A. Sabalenka b. [6] J. Pegula 7-5 7-5