Masters 1000 Shanghai: Fedal schiacciasassi, bene del Potro

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Di Adriano Spataffi

 

C’è poco da fare: nello sport, ma soprattutto nel tennis, la regola “A batte B, B batte C, quindi A è più forte di C”, non troverà mai conferma.

Appena una settimana fa, Rafael Nadal salvava match point a Pechino contro Lucas Pouille prima di andare a vincere il torneo, Fabio Fognini ha invece superato il talentuoso francese con una prova di personalità in due set: si poteva pensare, oggi, ad un match dove il maiorchino poteva certamente uscire vincente, ma dopo aver scavalcato mille insidie. Non è stato possibile, non con questo Nadal.

Lo spagnolo oggi è stato superiore su tutta linea: cosciente del fatto di soffrire un tennista dal gioco a strappi come Fognini, Nadal ha imposto subito un’intensità da numero 1, di quelle che pochi eletti possono sostenere, così da scappare nel punteggio in partenza in entrambi i set. In questo modo la partita non è mai entrata nella fase della battaglia dove Fognini poteva pensare di togliere i tempi di gioco e un po’ di fiducia all’avversario, è stato un percorso lineare, mortificante a tratti per l’italiano.

Rafa oggi ha chiesto e ottenuto il massimo in ogni fase, con nota di merito al servizio, espresso forse ai migliori livelli in tutta la stagione, aspetto fondamentale per giocare una partita di fuga come è stata.

Subito 3-1 in avvio, con un break gestito senza patemi fino al 6-3; nel secondo set ancora doppio vantaggio immediato, stavolta Fognini riesce a guadagnarsi, meritatamente, la chance di rientrare, con due palle break sul 2-1. Nulla da fare; questo Nadal non lascia nemmeno le briciole, annulla le palle del contro break e, in totale dominio anche psicologico, mette in cassaforte la gara ristrappando il servizio a Fognini. Cadono così anche le ultime velleità di lotta e la partita scorre fino al 6-1.

Poco da recriminare per Fognini oggi, non si può dire che abbia giocato male, semplicemente non era una giornata in cui ci si poteva misurare con Nadal. Anche se traspariva delusione, ma l’avversario oggi sarebbe stato annichilente per chiunque, non è mai mancata la ricerca di una possibilità di fare partita, atteggiamento che vorremmo vedere sempre dal numero 1 d’Italia, senza lasciarsi andare a lamenti e comportamenti d’insofferenza che oggi forse sarebbero stati giustificati, (e chissà se da questo punto di vista ha colpito la sanzione arrivata ieri).

Come l’amico Rafa, così Roger Federer sì è concesso quest’oggi una passerella di manifesta superiorità contro Alexander Dolgopolov. L’ucraino è il tipico giocatore che quando incontra uno come Federer difficilmente fa partire uno scambio prolungato, e in questo terreno è il campione svizzero a fare l’incontro nel bene e nel male; questo pomeriggio Federer mostra una delle migliori versioni di sé, soprattutto con la battuta, dunque il match è senza storia.

Il primo break è stato molto meno equilibrato di quanto possa dire il punteggio; Dolgopolov lascia il break all’avversario già al primo gioco e, da questo momento, Federer si concentra solo nei propri game in battuta, portati a casa senza alcuna difficoltà.

Grazie a un paio di colpi di reni, tra cui un ace in palla break, Dolgopolov evita che anche il secondo set parta con handicap, ma la resistenza dura fino al 2-2 quando Federer sfonda. Con un break di vantaggio lo svizzero di oggi è imprendibile e Dolgopolov accusa il colpo, tanto da non riuscire più a fare un game fino alla stretta di mano finale.

Contro Nadal, ci sarà un Grigor Dimitrov che oggi ha dimostrato passi avanti di condizione rispetto alle partite precedenti, battendo in due set Sam Querrey dopo essersi trovato sotto di un break nel secondo set.

Dopo qualche interruzione per pioggia, Richard Gasquet vince in tre set contro il connazionale Simon e si regala il quarto di finale contro Federer. Il talento francese fa valere le migliori capacità tecniche anche se nel tiebreak del secondo set non trova l’incisività sufficiente per chiudere.

Altro grande match stagionale vinto da Juan Martin del Potro e altro scalpo di livello alla parete del 2017, quello del Next-Gen numero 1 Alexander Zverev.

Parte male l’argentino che perde un break in partenza decisivo per il primo set. Da quel momento però, il servizio del gigante di Tandill prende il via e non si arresterà più. I giochi di risposta di Zverev diventano formalità, il tedesco non riesce a venirne a capo e si ritrova tutta la pressione  di non poter concedere nulla quando è lui in battuta. Inizialmente ci riesce, vincendo il primo set e tenendo botta nel secondo fino al tie-break: “Delpo”, però, non è solo solo servizio e aiutato dal diritto, anch’esso in stato di grazia, porta la partita al terzo. Qui, al quinto gioco, le difese, e i nervi, di Zverev crollano, e Del Potro trova l’agognato break che significa 6-4 finale.

Ad affrontare l’argentino sarà Viktor Troicky che batte a sorpresa in due set John Isner per 6-4 7-6.

Altro quarto di finale sarà quello tra Marin Cilic e Albert Ramos, vincitori con il medesimo puteggio (7-6 6-4) rispettivamente contro Steve Johnson e Jan-Lennard Struff.

 

[1] R. Nadal vs F. Fognini

[6] G. Dimitrov b. [10] S. Querrey 6-3 7-6(3)

[4] M. Cilic b. S. Johnson 7-6(1) 6-4

Ramos-Vinolas b. J. Struff 7-6(4) 6-4

[16] J. del Potro b. [3] A. Zverev 3-6 7-6(5) 6-4

Troicki vs [12] J. Isner

Gasquet b. G. Simon 7-5 6-7 (5) 6-3

[2] R. Federer b. [Q] A. Dolgopolov 6-4 6-2