Il tennis in Svizzera è inevitabilmente associato al volto di Roger Federer, l’eterno campione, che col suo gioco raffinato ha incantato tutti gli appassionati di tennis. Recentemente anche Martina Hingis e Stanislas Wawrinka hanno vinto tornei dello slam aggiungendo ulteriore lustro al tennis elvetico.
Si sbaglia però nel pensare che l’esplosione del tennis svizzero sia stato solo un fenomeno recente. Vale la pena di raccontare la storia di Marc Rosset. Il tennista di Ginevra a soli 19 anni riuscì a far parlare di sé, vincendo il suo primo torneo Atp proprio nella sua città natale. L’anno seguente dimostrò di essere un temibile giocatore, sconfiggendo Mats Wilander nella finale del torneo di Lione.
Nel 1992 insieme al suo connazionale Hlasek riuscì a conquistare il torneo di doppio del Roland Garros. In quello stesso anno, sempre in coppia con Hlasek, Rosset aveva trascinato la Svizzera fino alla finale di Coppa Davis, ma in finale la Svizzera dovrà arrendersi alla formazione statunitense, che schierò sul campo quattro leggende del tennis: Sampras, Agassi, Courier e Mc Enroe. Nel 1992 Rosset verrà ricordato per la sua celebre impresa, quella di vincere l’oro olimpico nel singolare, vittoria mancata perfino dal grande Federer che ha vinto la preziosa medaglia nel doppio.
Quell’anno erano tanti i candidati all’oro: Becker, Sampras, Edberg. La strada per la vittoria iniziò nel primo turno, dove Rosset si aggiudicò il match a causa del ritiro del giocatore marocchino Alami. Nel secondo turno sconfisse Wayne Ferreira in tre sets. Nel terzo turno non concesse nemmeno un set al numero 1 in carica ,Jim Courier, tale risultato si rivelò la grande sorpresa del torneo. Nei quarti di finale la sua vittima fu Emilio Sanchez, che sconfisse al quarto set del tie break col punteggio di 11-9.
In semifinale incontrò il croato Goran Ivanisevic, da tutti ritenuto uno dei favoriti per il titolo. In quella partita Rosset riuscì nell’impresa di strappare più volte il potente servizio del croato: la battuta di Ivanisevic non solo era il mezzo con cui il tennista croato procurava un rilevante numero di aces ma poneva le basi di un gioco con cui riusciva facilmente a conquistarsi il punto. Rosset vinse in tre sets. In finale il tennista svizzero incontrò un’altra grande sorpresa del torneo, lo spagnolo Jordi Arrese supportato da tutto il pubblico di casa, poiché nel 1992 Barcellona ospitava le Olimpiadi.
Nel primo set entrambi i giocatori mantennero il servizio, ma vincendo il tie break Rosset si portò in vantaggio. Nel secondo set Rosset riuscì ad imporsi col punteggio di 6-4, avvicinandosi sempre di più al trionfo. Arrese non mollò e sfruttò il calo di concentrazione dello svizzero, rimontando i due sets di svantaggio, grazie anche all’incitamento del pubblico. Il quinto set fu un gioco di nervi, i due giocatori, nonostante la pressione, diedero il meglio, ma Rosset sul 6-6 fu in grado di vincere i due games successivi e la partita terminò 8-6.
Rosset entrò non solo nell’Olimpo del tennis ma anche in quello dello sport, facendo risuonare, col primo posto sul podio, le note dell’inno svizzero.
di Valerio Falcioni