Florenta Mihai e le altre personalità del tennis romeno

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Fino agli anni’70 la Repubblica Socialista di Romania, guidata da Ceausescu, non aveva conseguito successi di rilievo nel mondo sportivo, ad eccezione delle vittorie riportate ai mondiali di pallamano, sport in cui i romeni eccellevano. Nel 1972 però il tennista Ilie Nastase conferì  grande prestigio alla sua nazione d’appartenenza grazie all’indimenticabile vittoria riportata agli Us Open, sconfiggendo in finale, al quinto set , Arthur Ashe.

L’anno seguente Nastase si aggiudicò un’ulteriore vittoria in un altro slam: vinse il Roland Garros contro Nikola Pilic. La stagione fortunata di Nastase riaccese l’entusiasmo degli appassionati di tennis romeni che da tempo attendevano il momento in cui vedere un connazionale alzare la coppa in segno di trionfo.

Nastase, non ebbe altrettanta fortuna nella competizione a squadre: trascinò insieme a Ion Tiriac,  per tre volte, la nazionale romena nella finale di Coppa Davis ma in tutte e tre le edizioni, nel 1969, 1971 e 1972, la Romania venne sconfitta dagli Stati Uniti. 

 Se il tennis maschile aveva regalato grandi soddisfazioni alla Romania, non si poteva altrettanto dire per il tennis femminile. Le tenniste romene non riportarono mai risultati soddisfacenti. Mariana Simionescu, la prima moglie di Bjorn Borg, non riuscì mai a spingersi oltre il quarto turno in un torneo di slam, così come non riuscirono ad imporsi nel circuito le sue connazionali. 

Bisognerà attendere il 1976 per vedere la nazionale femminile di tennis romena riscattarsi, anno in cui la Romania ebbe l’opportunità di schierare in Fed Cup due giovani  destinate a lasciare la loro impronta nel mondo del tennis: Florenta Mihai e Virginia Ruzici.

Dopo aver perso al primo turno contro l’Australia, la Romania sorprese tutti gli appassionati di tennis vincendo il torneo di consolazione a cui partecipavano tutte le nazioni che, come lei , erano state eliminate al primo turno della competizione. La Romania, dopo la vittoria a tavolino sull’Unione Sovietica, sconfisse Spagna, Corea del Sud e Francia non perdendo neanche una partita e dimostrando di poter contare su giocatrici di alto livello. 

Florenta Mihai, considerata un’ottima doppista, grazie alle sue tre medaglie d’oro alle Universiadi e al successo conseguito, in coppia con la Ruzici , nel torneo di Barcellona , fu l’unica tennista romena a partecipare al Roland Garros del 1977, evento sportivo che segnò la sua consacrazione nell’immaginario collettivo.

La Mihai praticava un gioco dal carattere altamente difensivo, con il quale riusciva a contenere i potenti attacchi delle avversarie, e riusciva a conquistare la maggior parte dei punti grazie alla forza mentale e alla sua perfetta condizione atletica. Il suo gioco si basava su lunghi scambi, che portavano l’ avversaria ad abituarsi ad un ritmo continuo, questo consentiva alla Mihai di  attaccare all’improvviso, cogliendo di sorpresa la sfidante, e di conquistarsi il punto. Nel primo turno del Roland Garros la tennista romena sconfisse la francese Guedy con un doppio 6-3.  Nel secondo turno Florenta affrontò la Charles, che riuscì a strapparle il primo set per 6-4, ma la tennista di Bucarest riuscì a rimontare lo svantaggio, vincendo il secondo e il terzo set sempre col punteggio di 6-3. 

Il terzo turno si dimostrò una partita molto complicata per la Mihai, che sfidò Helga Masthoff, la tennista tedesca che nel 1970 aveva raggiunto la finale nel grande slam parigino, persa poi contro Margaret Court Smith. La partita fu molto lunga e si concluse al terzo set col punteggio di 8-6 a favore della tennista romena che con grandi sacrifici riuscì a conquistare un break point, mettendo di fatto il sigillo sull’incontro. 

Anche i quarti di finale si conclusero con una vittoria al terzo set per la Mihai, questa volta ai danni della tennista sudafricana Boshoff. Il pubblico del Roland Garros incominciò ad affezionarsi alla tennista di Bucarest che dimostrò ricambiare l’affetto e il sostegno che riceveva riportando un gran successo in semifinale contro la statunitense Newberry . L’appoggio della moltitudine dei tifosi se da una parte fece acquisire alla Mihai maggior sicurezza e fiducia nei propri mezzi, tanto da credere di poter eguagliare il successo di Nastase, dall’altra le fece sentire la pressione della responsabilità di dover soddisfare le aspettative che il pubblico riponeva in lei .

La Mihai incontrò nella finale del singolare femminile del Roland Garros Mima Jausovec che, come lei, sognava di consegnare alla propria patria il primo grande successo nel mondo del tennis. Il primo set vide protagonista la tennista jugoslava che riuscì a prendere l’iniziativa e a conquistare numerosi punti grazie al suo gioco aggressivo e alle sue discese a rete, concedendo solo due games all’avversaria ma nel secondo set la Mihai riprese il gioco in mano riuscendo ad imporsi al tie –break , vincendo così il secondo set, uno dei più emozionanti e apprezzati di tutto il torneo. La Mihai esaurì però tutte le sue energie tanto che nel terzo set riuscì a conquistare solo un game. Purtroppo non fu l’ unica sconfitta perché la giocatrice romena insieme al compagno Molina, perse anche nel doppio misto contro la coppia statunitense formata da John Mc Enroe e da Mary Carillo. Pochi mesi dopo la Mihai conquistò il titolo di campionessa a Bastad, sconfiggendo in finale la statunitense Struthers. 

Nel 1978 la Mihai , decisa a riscattarsi, partecipò nuovamente al Roland Garros ma sfortunatamente il suo percorso fu molto breve e si concluse al primo turno con la sconfitta in due set per mano della tennista francese Brigitte Simon. La tennista francese giocò un ottimo torneo e raggiunse la semifinale, dove fu sconfitta dall’ altra promessa del tennis romeno Virginia Ruzici.  La Ruzici affrontò in finale la campionessa in carica, Mima Jausovec e vinse con un doppio 6-2 non lasciando alcun margine all’avversaria e regalando il primo grande successo alla Romania nel tennis femminile. 

La Mihai si spense nel 2015 a soli 60 anni, non potendo così assistere ai grandi successi raggiunti dalla connazionale Halep, nel 2018 al Roland Garros e nel 2019 a Wimbledon, ma le sue gesta e il suo stile di gioco rimarranno per sempre vivi nel ricordo di tutti gli amanti del tennis divenendo un modello a cui ispirarsi e un punto di riferimento per molte tenniste.