Adriano Spataffi
Rafa Nadal riaggiusta il suo percorso dopo i brividi contro Pouille. La prestazione di oggi è decisamente più incoraggiante nonostante le insidie che poteva nascondere il giovane Karen Khachanov.
Il Next-Gen russo ha potuto mettere la partita nel suo binario prediletto, cosciente che uno scambio prolungato avrebbe inevitabilmente esaltato il maiorchino, ha puntato sull’uno-due, con grande velocità al servizio e con i colpi a rimbalzo, soprattutto con il diritto, tirato spesso incrociato per cercare il rovescio bimane del numero 1 ATP.
D’altro canto, però, sono pochi i giocatori che possono battere Nadal se questi non dà una mano, e oggi Rafa non era in vena di regali, così, brillante fisicamente e preparato sull’avversario, ha gestito da campionissimo qual è, prendendosi un break per set e potendo gestire il resto dei due parziali.
Contro Nadal ci sarà John Isner, che oggi ha demolito il malcapitato Leonardo Mayer per 60 63 pur senza esagerare nel numero di ace messi a segno (saranno solamente 8 alla fine).
La partita del giorno è stata quella tra Andrey Rublev e Thomas Berdych.
Dopo un primo set dominato dal ceco senza troppa difficoltà, Rublev riesce ad alzare la percentuale di prime palle (48% alla fine del primo set) e, cosa più, smette di subire le variazioni di ritmo, imposte da Berdych in soprattutto con lo slice di rovescio. Da questo momento inizia un’altra partita, equilibrata nel secondo set, che Rublev vince grazie ad un break, e che Berdych perde totalmente di mano nel terzo, forse non aspettandosi che si sarebbe riaperta una partita che pareva proseguire senza intoppi. Risultato finale 16 64 61.