Nel 1962 la Cecoslovacchia grazie ad un’improvvisa crescita economica si lasciò alle spalle i precedenti anni dominati dalla crisi e dalla povertà, un’eredità della fine della Seconda guerra mondiale quando la nazione era stata occupata dalle truppe naziste. Lo sport nazionale cecoslovacco è l’hockey su ghiaccio, disciplina in cui erano stati conquistati due ori mondiali.
Un’altra disciplina in cui la nazione eccelle è il tennis, dove Jaroslav Drobny negli anni ’50 vinse due Roland Garros e Wimbledon. Nel 1962 la tennista cecoslovacca Vera Sukova partecipò al torneo di Wimbledon incantando il pubblico grazie al suo stile di gioco raffinato e ai suoi colpi spettacolari.
Nel torneo la Sukova eliminò avversarie temibili come la Lehane, la tennista britannica Mortimer, la statunitense Darlene Hard e la tennista brasiliana Maria Bueno. Nella finale Vera affrontò la tennista statunitense Karen Hantze Susman ma non riuscì a conquistare il trofeo perdendo col punteggio di 6-4 6-4.
Tre anni più tardi Vera, dopo essersi sposata col Cyril Suk, presidente della federazione cecoslovacca di tennis, diede alla luce una figlia, Helena, alla quale trasmetterà la passione per il tennis. Helena dimostrò subito di avere un talento e una dedizione assoluta in questo sport e a soli diciotto anni fu convocata per la finale di Fed Cup insieme alla sua compagna di doppio Hana Mandlikova, vincitrice di tre tornei dello slam e protagonista assoluta insieme a Martina Navratilova e a Ivan Lendl del boom tennistico cecoslovacco di quegli anni.
Helena vinse il primo singolare contro Claudia Kohde Kislch, col punteggio di 6-4 2-6 6-2 e dopo il ritiro di Bettina Bunge contro la Mandlikova, la repubblica cecoslovacca vinse la Fed Cup. L’anno successivo la giovane tennista cecoslovacca raggiunse la finale all’Australian Open dove affrontò la statunitense Chris Evert, uno scontro tra un’atleta orientale e un’atleta occidentale nel culmine della guerra fredda.
La Sukova era decisa a compiere l’impresa che non era riuscita a sua madre vent’anni prima: vincere un torneo dello slam. Il primo set fu molto combattuto e la Sukova grazie al suo gioco a rete e alla sua freddezza nei punti decisivi riuscì ad aggiudicarselo al tie break col punteggio di 7-4.
Nel set successivo Helena accusò un calo fisico e riuscì a conquistare un solo game perdendo col punteggio di 6-1. Nel terzo e decisivo set Chris Evert riuscì a strapparle il servizio vincendo l’incontro col punteggio di 6-3.
Nel 1986 Helena raggiunse nuovamente una finale nel torneo dello slam, allo Us Open, dove si scontrò con la sua connazionale Martina Navratilova, dalla quale era stata già sconfitta alle Wta Finals del 1985. La Navratilova le negò ancora una volta la gioia del successo vincendo l’incontro col punteggio di 6-3 6-2.
La Sukova non si perse d’animo, consapevole di poter realizzare il suo sogno di conquistare uno slam. Dopo aver vinto altre tre Fed Cup con la Cecoslovacchia e aver conquistato la medaglia d’argento in coppia con la Novotna nel torneo di doppio femminile alle Olimpiadi di Seul, nel 1989 la Sukova raggiunse nuovamente la finale all’Australian Open.
La sua avversaria in finale fu Steffi Graf, giovane tennista tedesca che l’anno precedente era riuscita a vincere tutti e quattro i titoli dello slam e l’oro olimpico. La Sukova fu sconfitta in due set con un doppio 6-4.
Molti credettero che la tennista cecoslovacca non avrebbe mai più potuto raggiungere la finale in un torneo dello slam, ormai tante giovani tenniste promettenti avevano fatto il loro ingresso nel mondo del tennis.
Dopo quattro anni dalla sua ultima finale slam, la Sukova sorprese tutti raggiungendo l’atto conclusivo dello Us Open. La sua patria, la Cecoslovacchia, aveva da poco cessato di esistere e ora l’atleta rappresentava la Repubblica Ceca. Numerosi tifosi cechi dopo la caduta del muro di Berlino accorsero per assistere alla finale dello Us Open nel 1993, una finale che si rivelò ancora una volta amara per Helena che dovette ancora una volta arrendersi alla sua storica rivale Steffi Graf. Tre anni più tardi Helena Sukova raggiunse nuovamente una finale olimpica nel torneo di doppio femminile insieme alla Novotna ai Giochi di Atlanta ma non riuscì a conquistare l’oro olimpico. Helena ricevette numerose soddisfazioni nella specialità del doppio vincendo quattordici tornei dello slam, di cui tre nella categoria di doppio misto in coppia con suo fratello Cyril Suk.
Nonostante madre e figlia non siano riuscite a conquistare un titolo dello slam in singolare, il mondo del tennis è profondamente riconoscente a questa famiglia per il contributo che ha dato a questo sport.