Il potente rovescio di Anke Huber

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Anke Huber

Un viaggio alla scoperta di Anke Huber, la talentuosa ragazza tedesca che raggiunse la finale degli Australian Open nel 1996

Anke Uber – Nel 1992 la Germania conquistò la Fed Cup, sconfiggendo in finale la Spagna. Steffi Graf, già vincitrice dell’oro olimpico e di tutti i tornei del grande slam, era stata la punta di diamante della formazione tedesca. Nella finale di Fed Cup, disputatasi a Francoforte, un’altra giocatrice tedesca catturò l’attenzione del pubblico: fu decisiva la vittoria di Anke Huber, una ragazza di 18 anni, nel match d’apertura contro Conchita Martinez, terminato al terzo set. Il pubblico rimase affascinato dal talento di quella ragazza.

Dopo quel grande successo, Huber conquistò i tornei di Philadelphia, Kitzbuhel, Stiria e Lipsia. Tutti gli appassionati di tennis seguivano con attenzione la giovane tedesca, convinti che presto avrebbe raggiunto le prime posizioni nella classifica Wta. Nel 1995 Anke Huber regalò un altro grande successo alla Germania vincendo la Hopman Cup in coppia con Boris Becker. Nello stesso anno si scontrò con la connazionale Steffi Graf nella finale del Master Wta.

Nonostante Graf fosse considerata la favorita del torneo, la finale fu combattuta fino all’ultimo set. Nessuno avrebbe potuto prevedere con facilità chi delle due avrebbe vinto. Il primo set fu dominato da Graf, che concesse un solo game all’avversaria, ma nel set successivo Anke Huber sorprese il pubblico vincendo col punteggio di 6-2. Graf spostava l’avversaria da una parte all’altra del campo, insistendo nel gioco, con il suo back di rovescio e appena ne aveva la possibilità attaccava di dritto.

Il rovescio era anche il colpo preferito della Huber che amava scambiare da fondo campo di rovescio riuscendo  a imprimere più potenza mettendo così in difficoltà l’avversaria: il suo rovescio potente e molto angolato costringeva Graf a diminuire l’intensità dello scambio e a metterla in sofferenza nel recuperare palle impossibili. Il terzo set si concluse allo stesso modo del primo.

Huber non si arrese: nel quarto set riuscì a cogliere un break decisivo, grazie al quale vinse per 6-4. Graf era riuscita ad arrivare su una palla corta molto insidiosa, ma Huber era stata molto abile nel rimetterla dall’altra parte del campo, dove l’avversaria non avrebbe potuto arrivare. Il pubblico era in delirio per gli scambi avvincenti delle due giocatrici tedesche. Il primato della Graf era messo in discussione, nonostante avesse vinto tre tornei del grande slam nel 1995.

Huber era a caccia del suo primo trionfo importante nel Wta. La finale si concluse al quinto set a favore di Graf. Quella partita fu per la tennista tedesca forse la più complicata di tutta la stagione.  Dopo pochi mesi Anke Huber si presentò all’Australian Open in ottima forma. Dopo aver sconfitto al primo turno Kleinova, vinse i tre incontri successivi contro Carlson, Richterova e Schett, non perdendo neanche un set.

La tennista tedesca si distinse per la sua grande condizione atletica. Era in grado di correre sotto rete per ricevere una palla corta e subito dopo con grande velocità indietreggiare e rispondere a un pallonetto, conquistando il punto. Prediligendo l’attacco da fondo campo, nel suo gioco non erano presenti molte volée. Nei quarti di finale affrontò Conchita Martinez.

La tennista spagnola, vincitrice di Wimbledon nel 1994, era decisa a conquistare lo slam australiano per raggiungere il primo posto nella classifica Wta. Dopo aver perso il primo set, Huber vinse i due set successivi, concedendo solo tre games all’avversaria. Nella semifinale incontrò un’altra grande sorpresa del torneo, Amanda Coetzer. Per Huber il match iniziò ancora una volta in salita , ma  memore della partita precedente, riuscì a mantenere la concentrazione e a raggiungere l’obiettivo: entrare per la prima volta nella finale di un grande slam. Il traguardo era più che mai meritato.

La finale dell’Australian Open la vide protagonista in un’accanita battaglia contro Monica Seles. Il match fu caratterizzato dallo scontro sulla diagonale tra il dritto potente di Seles e il rovescio di Huber. Nonostante il potente servizio dell’avversaria, Huber riuscì a rispondere col suo rovescio incisivo, aggiudicandosi molti punti. La tennista jugoslava, vincitrice di numerosi tornei del grande slam e detentrice della prima posizione nella classifica Wta, costrinse l’avversaria a recuperare palle imprendibili per molti giocatrici del circuito.

Seles giocava colpi potenti e molto angolati, cercando di spostare il più possibile l’avversaria, ma la Huber riusciva ad attaccare col dritto, anche quando si trovava in difficoltà. L’intensità degli scambi era altissima e alla fine la Seles riuscì ad aggiudicarsi il primo set, grazie a una palla break decisiva. Nel secondo set la tennista tedesca accusò un calo fisico forse a causa dei lunghi e violenti scambi a cui l’avversaria la sottoponeva. Huber riuscì a conquistare solo un game, fu il canto del cigno. La giocatrice tedesca non conquistò mai un titolo del grande slam, forse lo avrebbe meritato, ma senza dubbio le grandi tenniste di quel periodo hanno dovuto lottare duramente per sconfiggere un’avversaria del suo calibro.