Alla scoperta di: Corinna Dentoni

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Di Adamo Recchia

 

Oggi andiamo alla scoperta di Corinna Dentoni, ventottenne giocatrice toscana (è nata a Pietrasanta) attualmente n.984 WTA ma con un best ranking n.132 nel 2009 e 8 titoli ITF in bacheca.

 

Quando sei venuta a contatto con il tennis per la prima volta?

Ho iniziato a giocare a tennis all’età di sette anni per puro caso. Un’amica di famiglia era diventata maestra e per creare un gruppo aveva bisogno di bambini, così chiese ai miei genitori di portarmi sui campi.

 

Quando hai capito che il tennis potesse diventare per te una professione?

Fin da bambina il tennis mi è sempre piaciuto moltissimo, ogni volta che avevo la racchetta in mano sorridevo, ottenevo anche ottimi risultati  e quindi i miei genitori mi hanno spinto molto in questo sport. Ho capito che sarebbe diventata la mia professione dopo aver vinto il torneo dell’Avvenire, presi la decisione di trasferirmi a Milano per allenarmi mattina e sera e dedicarmi completamente a questo sport.

 

Sei stata n. 132 del ranking WTA nel 2009, che ricordi hai di quel periodo?

Sono stata 132 come best ranking di singolo e 171 in doppio. Ovviamente è stata una soddisfazione immensa anche se ho molto da rimproverarmi, sono certa che se fossi stata affiancata da persone che credevano veramente in me avrei potuto fare di più. Il ricordo più bello è stato quando mi sono qualificata la prima volta per il tabellone del Roland Garros, piansi dall’emozione.

 

Che obiettivi ti poni per il 2018?

Tanti, ma preferisco tenerli per me.

 

Hai otto titoli ITF al tuo attivo, quale ricordi con maggior piacere?

Ovviamente tutti i titoli sono importanti, ma sinceramente ricordo con più piacere le singole partite giocate con grandi tenniste che mi hanno dato tanto.

 

Quale è il tuo colpo migliore e su quale pensi di poter migliorare

Mi sento molto sicura con il servizio. Colpi da migliorare non credo di averne, punterei più su qualche aspetto fisico, magari un po’ di forza in più e determinazione nelle scelte di gioco.

 

Qual’è la tua superficie prediletta?

Mi piace molto giocare su campi rapidi, anche se i migliori risultati sono arrivati sulla terra battuta. Sicuramente il mio gioco si addice poco alla classica terra rossa un pò lenta.

 

Dove ti alleni e chi fa parte del tuo staff?

Al momento non ho uno staff che mi segue, ho deciso da prima dell’estate di gestirmi da sola e allenarmi come credo sia meglio per me. Dopo tanta esperienza credo che al momento sia la soluzione migliore, so di cosa ho bisogno e sono determinata a farlo.