Ad una sola settimana di distanza dal trionfo di Amanda Anisimova a Doha, un’altra prima volta riscrive la storia del tennis femminile: con il successo per 7-6 (1) 6-1 ottenuto su Clara Tauson nella finale del WTA Duty Free Tennis Championships di Dubai, la ancora diciassettenne Mirra Andreeva è diventata la giocatrice più giovane ad aggiudicarsi un titolo di categoria mille. Un epilogo perfetto per la teenager originaria di Krasnoyarsk che per raggiungere l’ultimo atto del torneo aveva già compiuto un’altra impresa, ovvero superare ben tre campionesse slam (Vondrousova al secondo turno, Swiatek ai quarti, Rybakina in semifinale) diventando la tennista più giovane a riuscirci dai tempi della connazionale Maria Sharapova (che, in occasione delle WTA Finals 2004, nello Staples Center di Los Angeles vinse i derby con Kuznestsova e Myskina prima di conquistare il titolo contro Serena Williams).
Non è riuscita invece la Tauson ad eguagliare la connazionale Wozniacki (vincitrice su questi campi nel 2011), ma la giovane promessa (classe 2002) del tennis danese che nel 2019 vinceva l’edizione juniores degli Australian Open e tre anni dopo si ritrovava ad essere la numero 33 del mondo, prima di uscire dalla top cento a causa degli infortuni, sembra aver ritrovato la via della continuità. In questo 2025 che l’ha già vista trionfare ad Auckland (anche grazie al ritiro di Osaka) e raggiungere la finale a Linz, Clara lascia il Golfo Persico con il nuovo best ranking (da lunedì salirà alla posizione 23 del ranking) e la consapevolezza di essere stata in grado di battere giocatrici del calibro di Svitolina, Sabalenka e Muchova.
Nessun precedente tra le due protagoniste della finale più giovane a livello mille del circuito WTA (39 anni complessivi contro i 41 di quella che a Indian Wells nel 2018 consacrò il talento di Naomi Osaka, vittoriosa su Daria Kasatkina). Andreeva ha vinto il sorteggio scegliendo di iniziare il match dalla risposta e grazie ad un cambio di ritmo in back si è subito procurata una palla break (30-40), ben annullata dallo schema servizio e dritto della danese che è riuscita così a tenere un combattuto primo gioco in battuta. È stata invece Mirra, con due doppi falli consecutivi, la prima a cedere il servizio nel game successivo. Abbandonata dalla prima, Tauson non è però riuscita a confermare il break di vantaggio, affondata da tre vincenti di rovescio della testa di serie numero dodici del tabellone (di cui due scagliati direttamente dalla risposta). Nel quarto gioco la siberiana (sotto 15-40) ha ritrovato in tempo la giusta confidenza con il colpo di inizio gioco, impattando il match sul 2 a 2.
Messa inizialmente in difficoltà dall’aggressività della tennista di Copenaghen che spesso l’aveva costretta a perdere terreno, l’allieva di Conchita Martinez ha iniziato a crescere nello scambio, cercando di muovere la Tauson, spostarla per poi chiudere il punto a campo spalancato con il lungo linea. In questo modo la russa è riuscita a portarsi avanti (5-4), prima di farsi assalire dalla tensione al momento di servire per il primo set subendo così l’immediato contro break (5 a 5). Non c’è stata invece storia nel tie-break, con una Andreeva che finalmente capace di dominare le emozioni non ha lasciato scampo alla sua avversaria, concedendole un solo punto ed andandosi a prendere di forza il primo set: 7-6 (1) dopo un’ora esatta di gioco.
Dopo il toilet break, determinata a reagire nonostante qualche evidente segno di difficoltà sul piano fisico, la Tauson ha conquistato il primo punto della seconda partita alla sua maniera: spingendo da fondo ed avanzando a rete dopo la strenua difesa della russa. La numero 38 del mondo, però, pur costringendo Mirra ai vantaggi, non è riuscita a conquistarsi la chance per strapparle il servizio in apertura. Entrambe hanno alzato il proprio livello di gioco ma, dolorante ad un’anca e sempre più sulle gambe, è stata invece la danese a concedere le prime occasioni in risposta quando nel quarto game, dopo essersi salvata una prima volta con un’ace al centro, è stata poi trafitta da un vincente di rovescio incrociato della Andreeva.
Al cospetto di una Clara sempre meno mobile ma comunque lucida nelle scelte ed in grado con la sua manualità di trovare soluzioni efficaci, in un’interminabile quinto gioco Mirra ha avuto la forza mentale di annullare tre palle del contro break e di allungare sul 4 a 1, ipotecando così il successo. Tauson ha ceduto e, al termine dell’ennesimo estenuante scambio concluso con uno smash della giovanissima russa, ha perso nuovamente la battuta (1 a 5). Chiamata a servire per il titolo, Andreeva non ha tremato. Con un ace al centro da destra (il sesto della sua partita) è andata a match point (40-0), facendo calare il sipario sulla venticinquesima edizione del WTA di Dubai al secondo tentativo, quando il dritto della Tauson si è spento oltre la linea di fondo campo: 7-6 (1) 6-1 in 1 ora e 46 minuti per scrivere il primo importante capitolo di un romanzo sportivo che si appresta ad arricchirsi di altre preziose pagine.
Con il trionfo nel Duty Free Championships, l’allieva di Conchita Martinez è diventata la seconda giocatrice russa ad inserire il proprio nome nel prestigioso albo d’oro del torneo degli Emirati (nel 2008 la prima a farlo era stata Elena Dementieva grazie al successo in finale sulla connazionale Svetlana Kuznetsova). In attesa di raggiungere la maggiore età (compirà 18 anni il prossimo 29 aprile), Mirra si regala il primo grande titolo della sua carriera da predestinata, nonché l’ingresso tra le prime dieci tenniste del mondo (l’ultima diciassettenne a riuscirci, nel 2007, era stata Nicole Vaidisova).
WTA 1000 Dubai Duty Free – Finale
[12] M. Andreeva b. C. Tauson 7-6 (1) 6-1