Roland Garros 2023, day 14: Swiatek conquista Parigi per la terza volta

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©photo Patrick Boren

ROLAND GARROS“Ho due amori: il mio Paese e Parigi” cantava Joséphine Baker nella capitale francese tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso. Uno stato d’animo, quello dell’artista statunitense poi naturalizzata francese, che probabilmente in cuor suo deve provare anche la numero del mondo Iga Swiatek che, con il successo in finale per 6-2 5-7 6-4 su Karolina Muchova, ha conquistato il Roland Garros per la terza volta in carriera raggiungendo nella classifica dei trionfi dello slam parigino icone del calibro di Serena Williams, Monica Seles ed Arantxa Sanchez Vicario.

Forte di un record che a Parigi l’ha vista uscire vincitrice sul campo ventisette volte in ventinove incontri, Iga è tornata sul Philippe Chatrier per difendere il titolo conquistato (per la seconda volta) un anno fa. A cercare di detronizzarla, la regina della terra rossa ha trovato dall’altra parte della rete una delle innumerevoli esponenti delle sempre verde scuola ceca, alla prima finale major in carriera e che, un anno fa, aveva lasciato la capitale francese con un infortunio alla caviglia. Un solo precedente tra le due, vinto in rimonta da Karolina quattro anni fa a Praga.

La curiosità iniziale era tutta incentrata sulla tennista di Olomouc, per capire quante energie (fisiche e mentali) fosse stata in grado di recuperare dopo le oltre tre ore spese in campo durante la semifinale (uno dei match più belli degli ultimi anni), e se avesse avuto quindi la capacità di riuscire a sviluppare il suo tennis vario e brillante. Swiatek, inizialmente per nulla impensierita dallo slice con cui Muchova ha tentato di rallentare il gioco, ha vinto senza esitazioni il game inaugurale.

Nel secondo gioco, nel tentativo di spostarsi sul lato destro per intercettare la risposta di rovescio della fuoriclasse polacca, Karolina ha però steccato il dritto inside in concedendo subito due chance (15-40), trasformate nel primo break della partita dal successivo errore (ancora con il dritto) in lungolinea. Molto concentrata in avvio, Iga ha confermato il vantaggio tenendo a zero il turno in battuta, involandosi rapidamente sul 3 a 0.

Con il passare dei minuti, superata anche in parte l’emozione della prima finale slam in carriera, la ceca classe 1996 ha iniziato a ritrovare gli schemi e la sensibilità del suo tocco ma, quando nell’interminabile quinto game ha avuto la chance di contro break, è stata punita nella sua troppo frettolosa discesa a rete da un rovescio incrociato stretto di Swiatek che ha così sventato l’unica minaccia del set. In controllo assoluto, dopo essersi aperta gli angoli con il rovescio ed aver tenuto lontana dal campo Muchova con il dritto in top spin impedendole di disegnare il suo tennis, la ventiduenne polacca ha chiuso poi la prima partita nell’ottavo gioco, strappando a zero il servizio alla ceca: 6-2 in 48 minuti.

Come nel primo set, dopo aver tenuto la battuta, nel secondo game Iga ha immediatamente ottenuto il break: Karolina, dopo una strenua difesa della leader del circuito femminile, non ha trovato il campo con lo smash (15-40), quindi ha commesso un gratuito di dritto che le è costato il servizio. Diversamente da quanto avvenuto nella prima partita, stavolta però Muchova non ha sprecato nel quinto gioco l’occasione del contro break, andando a segno con un vincente di dritto in lungolinea colpito in corsa. Quindi, con un’ottima prima al centro, ha tenuto il successivo game di servizio agganciando la polacca (3 a 3) e riaprendo una finale che fino a pochi minuti prima sembrava già chiusa.

La tensione è salita alle stelle e gli errori hanno iniziato a caratterizzare gli scambi. A pagarne le spese è stata Iga, che, cedendo la battuta nel nono ed undicesimo gioco ha mandato due volte Karolina a servire per portare il match al terzo set. Nel decimo game la ceca è stata frenata dalla pressione del momento ma, nel dodicesimo, non ha sprecato l’opportunità quando, ottenuto il terzo set point con una splendida volée a conclusione di uno scambio spettacolare, la risposta di Swiatek non ha trovato il campo: 7-5 in 71 minuti.

In evidente difficoltà emotiva la numero uno del mondo ha ceduto subito (a zero) la battuta con un doppio fallo, mentre una Muchova sempre più in fiducia ha confermato il break di vantaggio con due ace consecutivi (ed un parziale di dieci punti a zero). Ritrovata la calma (ed anche la buona sorte manifestatasi con un nastro benevolo), Swiatek ha rimesso in piedi il match nel quarto gioco aiutata dal pubblico e da un passante di Karolina che non ha superato la rete (2 a 2). Non è sembrata però cambiare l’inerzia: dopo aver chiamato a rete la polacca con la palla corta, le ceca si è costruita con la volée una nuova opportunità di sorpasso (15-40), concretizzata dalla sequenza di attacchi di dritto scagliati nel punto successivo (4 a 3).

Nel momento più buio con coraggio Iga si è conquistata con la volée di rovescio una nuova opportunità per l’ennesimo contro break, ottenuto quando la palla corta di Muchova non ha superato la rete (4 a 4). Con fatica (annullando palla break), Swiatek è poi tornata avanti (5-4), mandando Karolina a servire per restare nel match. Aggredita fin dalla risposta, stavolta la ceca non è riuscita a reagire e, con un errore di dritto, ha concesso alla ventiduenne polacca due match point consecutivi (15-40), prima di arrendersi con un doppio fallo: 6-2 5-7 6-4 il punteggio che, dopo 2 ore e 46 minuti, ha consegnato a Swiatek il terzo Roland Garros della sua carriera. Visibilmente commossa, Iga si è lasciata andare ad un pianto liberatorio che ha scacciato via tutta la tensione e la pressione accumulata, prima di tornare a sorridere per alzare al cielo la coupe Suzanne Lenglen.

“Le vie est belle” ha scritto sui social Karolina Muchova postando la foto ricordo che immortalava l’attimo che le aveva spalancato le porte della prima finale major in carriera. Oggi, tradita dall’emozione e dall’inesperienza a certi livelli, non è riuscita a sfruttare le chance avute per scrivere la storia, ma la tennista che ama allenarsi in riva al mare ha forse visto sbocciare una carriera che fino ad ora, anche a causa dei molteplici infortuni, è stata troppo lontana dai riflettori. Quelli da cui il suo tennis champagne dovrebbe ben più spesso essere illuminato. Arrivata a Parigi da numero 43 del mondo, lascia la Francia con il nuovo best ranking (16) e, soprattutto, una nuova consapevolezza.

Per “1GA”, nonostante la giovane età, si tratta già del quarto titolo slam in carriera (il quattordicesimo trionfo nel circuito maggiore). Festeggiare il compleanno a Parigi nei giorni del torneo (Swiatek ha compiuto 22 anni lo scorso 31 maggio) deve essere di buon auspicio (come per qualcun altro è stato in ambito maschile), se non addirittura essere un chiaro segno del destino. I successi stagionali di Sabalenka e Rybakina dimostrano che mantenere la leadership sarà quest’anno un’impresa più ardua rispetto a quella compiuta nella passata stagione. Per ora, comunque, nonostante un inizio di 2023 più sofferto del previsto e che prima di oggi l’aveva vista trionfare “solo” a Doha e Stoccarda, a guardare tutte dall’alto dalla cima dell’Olimpo del tennis femminile c’è ancora la fuoriclasse di Varsavia.

Roland Garros 2023 

[1] I. Swiatek b. K. Muchova 6-2 5-7 6-4