RG day 14: Simona, finalmente!

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Di Adelchi Fioriti

La rumena Simona Halep, numero uno della classifica WTA, conquista il suo primo titolo dello slam superando in tre set l’americana Sloane Stephens, che grazie ai punti della finale raggiunge la quarta posizione mondiale, suo best ranking.

L’interrogativo che ci si poneva alla vigilia del match era capire se le ultime due brucianti sconfitte patite dalla Halep, partendo con i favori del pronostico nell’atto conclusivo di una prova dello slam, RG 2017 con la Ostapenko e AO 2018 con la Wozniacki, potessero influire negativamente sulla prestazione della giocatrice rumena.

Dall’altra parte della rete l’avversario è tra i peggiori da incrociare. La Stephens ha un bilancio di sei vittorie e nessuna sconfitta nelle finali del circuito, per di più detentrice del titolo degli US Open. Una giocatrice che nelle due settimane del RG ha mostrato una ritrovata solidità di colpi e risultati tanto da rischiare la sconfitta solo nel match di secondo turno con la nostra Camila Giorgi, 8-6 al terzo, nel quale la nostra oltre ad aver vinto il primo set è andata a servire per ben due volte per il match nel set decisivo.       

L’inizio della partita ha evidenziato che i timori erano più che fondati. La Halep pur tentando di giocare il suo tennis di pressione e ritmo da fondocampo non mette in nessuna difficoltà la Stephens, anzi è quest’ultima, grazie ad un alta percentuale di prime palle ed al suo dritto incrociato, a mettere in difficoltà in più di un’occasione la giocatrice rumena, molto fallosa di dritto. Arriva così, puntuale, il break al quarto gioco sufficiente alla giocatrice americana per farle vincere il set 6-3 in soli 41 minuti.

L’inizio del secondo set non fa presagire nulla di diverso rispetto al copione visto fino a quel momento. Nel primo gioco, servizio Halep, la rumena pur difendendo con i denti il suo turno di battuta ed annullando anche due palle break, perde il gioco. Nel successivo la Stephens senza soffrire mantiene il suo turno di battuta e si porta sul 2-0.

E da quel momento comincia un’altra partita. La Halep, liberandosi dei fantasmi che fino a quel momento l’avevano trattenuta e pensando che a quel punto non ha più nulla da perdere, gioca un turno di servizio all’arma bianca, forzando gli scambi ed andando due volte a rete. La Stephens subisce il contraccolpo ed incassa un parziale di 9 punti ad 1.

4-2 Halep e partita completamente stravolta. L’ultimo sussulto della Stephens è nel settimo gioco quando effettua a zero il contro break che la rimette in carreggiata. Ma sul campo le cose sono cambiate ed ora è l’americana che soffre, perde lucidità e campo e non riesce più a seguire la strategia di inizio match. Il dritto incrociato che nel primo set aveva spazzato via il dritto della Halep ora si è trasformato in un dritto lungo linea preda del rovescio della rumena che, padrona del campo, utilizza angoli acuti per sballottare l’avversaria da una parte all’altra. Break al decimo gioco e secondo set alla Halep per 6-4 in 43 minuti.

Il terzo set è una passerella trionfale per la numero uno, doppio break, 5-0 e 6-1 finale.

Le lacrime e la commozione post match condivise con il suo angolo, ed in particolare del suo allenatore australiano Darren Cahill, dimostrano quanto deve essere stato duro e sofferto questo ultimo periodo. La giocatrice rumena vuole dimostrare di essere una vera numero uno ma per poter essere considerata tale nel nostro sport non hai altra strada che avere nel tuo palmares più titoli possibili di prove dello slam. L’augurio a Simona e a Sloane è  che possano continuare ad essere protagoniste, il tennis femminile ha bisogno di campionesse ed icone da applaudire.

[1] S. Halep b. [10] S. Stephens 3-6 6-4 6-1

Foto Patrick Boren