Next Gen: Chung campione, Rublev sconfitto in quattro set

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da Milano, Daniele Rossi

 

Ha gli occhi a mandorla, gli occhiali e lo sguardo serio il volto delle Next Gen Atp Finals. La prima edizione del torneo la vince Hyeon Chung e lo fa meritatamente.

Finisce da imbattuto e dando la sensazione di trovarsi di fronte ad un giocatore completo e già vicino alla maturazione. I margini di miglioramento ci sono, ma la preparazione atletica e la forza mentale sono già da Top Player.

Chung vince in quattro set intensi, vibranti, ben giocati e pervasi da quella tensione tipica delle finali che contano.

Il primo parziale si decideva al tie-break: l’assoluto equilibrio veniva spezzato da un rovescio largo di Chung sul 5-5, per il tripudio di Rublev che chiudeva il primo parziale con una prima vincente e un’urlo belluino.

Il russo partiva fortissimo anche nel secondo togliendo subito il servizio al coreano, ma gettava al vento set, e forse anche partita, nello sciagurato game del 3-2. Al momento di servire per il set, Rublev faceva due doppi falli, altrettanti errori gratuiti e regalava il tie-break a Chung. Andrey continuava sulla scia negativa e raccoglieva appena due punti.

Il livello di gioco scendeva, mentre Rublev diventava sempre più nervoso e falloso. Il russo perdeva il servizio sul 2-2 e Chung ringraziava, portandosi a casa anche il terzo set.

Ad inizio del quarto il punto manifesto del match. Deciding point sul servizio di Rublev, che cercava di sfondare spingendo l’impossibile. Chung ributtava tutto di là, finché Andrey non affossava il diritto in rete. Era il break decisivo: Rublev annullava due match point sul 3-1, ma il successo del coreano era solo rimandato di un game. 

Sul punto decisivo Chung serviva una buona prima e chiudeva con un diritto vincente. 

Forte di un’elasticità e di una velocità di base impressionante, Chung ha saputo difendersi dalle bordate di Rublev, replicando la vittoria nel girone. Il 21enne di Suwon però non è solo corsa e ribattuta. Sa spingere e fare vincenti, a rete si disimpegna bene e quando occorre sa anche usare la smorzata. Non farà impazzire le folle e non avrà il volto più vendibile del lotto, ma quello che conta è il risultato del campo.

Andrey Rublev esce sconfitto ma non ridimensionato. I limiti del russo sono chiari: deve imparare a gestire i momenti della partita e non tirare qualunque palla a tutto braccio. Una gestione più oculata del punto è d’obbligo, così come un miglioramento nella zona servizio. Oggi la battuta ha reso pochissimo: 0 ace, quattro doppi falli, 48% di prime in campo con cui ha vinto appena il 60% di punti. Rimane però un giocatore a tratti entusiasmante e un personaggio unico.

Chung non porta a casa nessun punto Atp, ma intasca da campione imbattuto la bellezza di 390.000 dollari. 

La prima edizione delle Next Gen Atp Finals si chiude così, con un bilancio sicuramente positivo, al netto di alcuni necessari miglioramenti e di un format (soprattuto quello legato al punteggio) che non può trovare -almeno a breve- casa nel tennis dei ‘grandi’. 

Deluso e arrabbiato più che altro con sé stesso Andrey Rublev in conferenza stampa: ‘Stavo giocando molto bene e dominando, quando ho lasciato che le mie emozioni venissero fuori e tutto è cambiato. Chung era sempre concentrato, era sempre lì, ha lottato fino alla fine. Ho perso il controllo e ho perso a causa della mia testa. In generale, è stata una grande stagione, ho vinto il mio primo titolo, ho raggiunto i quarti di finale agli Us Open, ma devo essere molto più continuo e consistente. Devo anche lavorare sul mio fisico per diventare più forte e veloce’. 

Felice, ma con la consueta pacatezza asiatica Chung, che ha vinto il suo primo titolo Atp. L’ultimo e unico sudcoreano a riuscirsi fu Hyung-taik Lee a Syndey nel 2003. ‘Sono molto felice, non me l’aspettavo di vincere qui a Milano. Cosa ho pensato quando ero sotto nel primo set e nel secondo? Niente, lui stava giocando molto bene, ho aspettato la mia occasione e me la sono presa. Nei primi due set giocavo troppo incrociato, mentre dopo ho colpito più lungo linea per farlo correre. Ovviamente quando ero sotto ero nervoso e arrabbiato, ma ho cercato di mantenere la mia…faccia da poker. Il mio allenatore me lo dice sempre. Quando qualcosa non va, cerca di non mostrarlo all’avversario, cerca di stare calmo e di trovare il modo per vincere’

 

FINALE

H. Chung b. A. Rublev 3-4(5) 4-3(2) 4-2 4-2