L’edizione dell’Australian Open 2003 è ricordata da tutti gli appassionati di tennis come l’ultimo slam conquistato da Andre Agassi. In quell’edizione si disputò anche la finale juniores tra il tennista cipriota Marcos Baghdatis e Florin Mergea. Il giovane tennista cipriota vinse la coppa juniores col punteggio di 6-4 6-4, imponendosi sul panorama internazionale tennistico a soli diciassette anni. Tutti gli appassionati di tennis rimasero sopresi dalla prestazione del giovane tennista. Il suo stile di gioco si basava su un rovescio a due mani molto potente e angolato. Baghdatis cercava spesso di conquistare la rete durante lo scambio per chiudere il punto con le sue volée e i suoi smash spettacolari.
Il pubblico aveva molto apprezzato anche i suoi slice, i suoi colpi tagliati infatti riuscivano a mettere in difficoltà molti tennisti del circuito Atp. Dopo tre anni dal suo successo juniores Baghdatis partecipò nuovamente allo slam australiano nel tabellone riservato ai professionisti. L’esordio non fu complicato per il tennista cipriota, il quale sconfisse in tre set il tennista statunitense Gimelstob. Nel secondo turno Baghdatis affrontò Stepanek in una partita molto combattuta. Infatti, dopo aver vinto i primi due set col punteggio di 6-4 6-3, perse il terzo e il quarto set, ma nel quinto e decisivo set Baghdatis grazie alla conquista di un break point vinse col punteggio di 7-5, garantendosi l’accesso al terzo turno.
Il tennista cipriota vinse anche la partita successiva con una vittoria in tre set ai danni del tedesco Gremelmayr. Negli ottavi di finale Baghdatis affrontò Andy Roddick, vincitore dello Us Open 2003 ed ex n.1 del mondo. La partita fu molto emozionante e riuscì a contrastare il potente servizio dell’avversario grazie alle sue risposte molto profonde e angolate. Baghdatis vinse la partita al quarto set col punteggio di 6-4 1-6 6-3 6-4 riuscendo nell’impresa di strappare il servizio al suo avversario, il quale non aveva concesso neanche una palla break durante tutto il suo cammino nel torneo.
Nei quarti di finale Baghdatis sorprese ancora una volta il pubblico, vincendo una partita molto impegnativa contro il tenista croato Ljubicic, costretto a cedere nel quinto e ultimo set col punteggio di 6-3. In semifinale il tennista cipriota espresse il suo miglior tennis contro Nalbandian, finalista a Wimbledon e vincitore delle Atp Finals 2005. Per la prima volta in tutto il torneo Baghdatis perse i primi due set col punteggio di 6-3 7-5. Il pubblico credette che il suo cammino nel torneo si sarebbe interrotto in semifinale ma ancora una volta gli spettatori furono costretti a ricredersi. Baghdatis si garantì l’accesso alla sua prima finale slam proprio nel torneo che lo aveva consacrato a livello juniores.
Baghdatis non aveva mai vinto nessun titolo Atp e sognava di alzare per la prima volta il trofeo di uno slam. In finale lo attendeva Roger Federer, vincitore di quattro slam e detentore della prima posizione della classifica Atp. Nel primo set della finale il tennista cipriota riuscì a contenere i potenti colpi del tennista svizzero grazie al suo rovescio in diagonale. Il giovane tennista riuscì ad aggiudicarsi il primo set col punteggio di 7-5. Nel secondo set Baghdatis adottò la medesima strategia, ma sul 5-5 Federer grazie al suo back di rovescio e al suo dritto molto angolato riuscì a far spostare l’avversario e ad imporsi sugli scambi, vincendo il secondo set col punteggio di 7-5. Il tennista cipriota, reduce dai precedenti incontri entrambi conclusi al quinto set aveva esaurito tutte le sue energie e perse i successivi due set col punteggio di 6-0 6-2.
Il sogno di Baghdatis di conquistare lo slam si infranse quando il suo rovescio, nel tentativo di scavalcare l’avversario, si infranse sulla rete. Negli anni successivi il tennista cipriota vinse quattro tornei Atp a Pechino, Zagabria, Stoccolma e a Sydney, ma non riuscì a raggiungere nessuna finale slam. Il suo paese non dimenticò le sue gesta sportive e gli conferì il grande onore di portare la bandiera olimpica cipriota ai Giochi di Londra 2012, poiché nessun altro sportivo suo connazionale era stato in grado di portare un simile lustro alla propria madrepatria.