L’Accor Arena, il fulcro di Parigi Bercy

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ATP Parigi bercy
©Photo Patrick Boren

L’ultimo Master 1000 stagionale ha scelto una location speciale

Il Rolex Paris Masters si disputa nella suggestiva cornice della Accor Arena, nel bel mezzo del quartiere di Bercy. Ricco di cantine per la produzione di vino fino a non troppi anni fa, oggi è una delle aree più in voga di Parigi.

Il processo di rinnovamento del quartiere è iniziato con il trasferimento del Ministero dell’Economia e delle Finanze, della Biblioteca Nazionale di Francia e del museo del cinema, che hanno attirato l’attenzione di numerosi investitori.

L’Accor Arena ne è un testimone diretto, ma anche il Parco di Bercy e il Bercy Village non rimangono certo a guardare. Il primo, uno spazio verde tra i più grandi di Parigi, seppur aperto soltanto nel 1997, e il secondo, un viale ricco di bar, ristoranti e negozi, sono adiacenti all’arena stessa.

Accor Arena, parola d’ordine: versatilità

Inaugurata nel 1984, a seguito di 3 anni di lavori, l’Arena ha una forma piramidale ed è ricoperta dall’erba naturale sulle pareti esterne dell’edificio. Ad oggi, inoltre, la capacità di posti a sedere va dai poco più di 7mila agli oltre 20mila, a seconda delle esigenze.

Oltre al tennis, infatti, l’impianto è utilizzato per gli usi più disparati. Dalle conferenze agli spettacoli circensi, passando per le sfilate di moda e le gare di equitazione, oltre al normale utilizzo per i concerti. Ma non finisce qui: incontri di basket, tra cui anche le NBA Global Games, e di hockey sono ormai diventate parte del calendario dell’Accor Arena.

A destare curiosità sono però due utilizzi davvero particolari della venue. Può essere infatti trasformata in una piscina lunga 71 metri e larga 53, dove spirano venti fino a 50km/h, pronta ad accogliere sport originariamente praticati in mare aperto. Oppure, per gli amanti dell’acqua, ma allo stato solido e avente forma di fiocchi, c’è la possibilità di ospitare una pista – artificiale ovviamente – di snowboard lunga 100 metri.

Tornando, invece, allo sport dalle palline gialle, il Paris Masters si disputa ininterrottamente a Bercy dal 1986. Il torneo, però, ha origine nel 1969 e veniva allora disputato, sempre indoor, allo Stade Pierre de Coubertin, posto all’estremo opposto di Parigi.

Inizialmente, però, l’appuntamento non ebbe la medesima costanza attuale. Infatti, sia nel 1971 che prima del trasferimento nel nuovo impianto – dal 1983 al 1985 – il Roland Garros rimase l’unico grande torneo tennistico parigino.

Il trasferimento del Paris Master e l’epoca moderna

L’approdo a Bercy segnò anche l’inizio dell’epoca dell’utilizzo del carpet come superficie. Quantomeno fino al 2006, che segnò l’ultima edizione giocata sul tappeto. Come avrebbe dichiarato Jean-François Caujolle – l’allora direttore del torneo – all’Equipe qualche anno dopo, il passaggio al cemento ha avuto una ragione ben precisa.

Roger Federer aveva infatti disertato il torneo a partire dal 2003 proprio a causa della superficie a lui non gradita. Gli organizzatori decisero quindi di affidare l’incarico ad una ditta che già si occupava della realizzazione dei campi per il torneo di Vienna. Da allora fino al 2010, vi è stata una sperimentazione che ha portato Bercy ad avere uno dei campi più rapidi di sempre. Saggiamente, con l’arrivo del nuovo decennio, gli organizzatori hanno optato per rallentare nuovamente la superficie.

Per la gioia di Caujolle, Federer avrebbe poi vinto il torneo nel 2011, proprio nell’ultimo anno della sua presidenza, entrando a far parte di un ristretto gruppo di tennisti vincitori a Parigi sia sulla terra del Roland Garros che sul veloce indoor di Bercy. Fanno parte del club, assieme allo svizzero, soltanto Nastase, Agassi e Djokovic. Il serbo, invece, è stato l’unico tennista nella storia del torneo capace di vincere almeno due edizioni consecutive (tre nel suo caso, dal 2013 al 2015): nessuno dei campioni uscenti ha saputo ripetersi nell’anno successivo.

In occasione della cinquantesima edizione, il Rolex Paris Masters si appresta ad ospitare un torneo dai numerosi spunti sia per quanto riguarda la lista dei papabili vincitori, sia per la disputa degli ultimi tre posti disponibili per le ATP Finals di Torino.

Tutti i migliori saranno a Parigi e saranno pronti a darsi battaglia per succedere a Novak Djokovic nell’albo d’oro del torneo, ma chi sarà l’unico in grado di sollevare il trofeo?