Intervista esclusiva: Gianluigi Quinzi alla ricerca della settimana della vita!

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A cura di Fabrizio Salvi, Foto credit ©Brigitte Grassotti

Gianluigi Quinzi ha vissuto una delle stagioni più importanti della sua giovane carriera. Il miglior ranking di sempre e quattro titoli tra Challenger e Futures. È entrato in completa sintonia con il suo coach Fabio Gorietti e guarda al 2019 cercando il torneo che gli può cambiare la vita. Quinzi si racconta a tiebreaktennis.it con una luce nuova e uno spirito quanto mai vivo.

Buongiorno Gianluigi, è corretto dire che nel 2018 hai vissuto la miglior stagione della tua carriera?

Buongiorno a voi, se ti riferisci al best ranking sicuramente si (147 Atp), se invece la guardo dal lato del tennis giocato, beh, penso che avrei potuto fare un po’ di più sul finire della stagione. Comunque non penso che sia stata negativa, però avrei dovuto dar seguito a quel trend positivo dove stavo vincendo tante partite e approfittarne per fare ancora meglio. Purtroppo non è stato possibile perché mi sentivo stanco mentalmente, non ero nemmeno a posto fisicamente e tendevo ad innervosirmi. Ecco perché sono calato.

Però hai fatto una bella progressione da numero 335 Atp a inizio anno a 147 di fine stagione…

Si è vero, è stata una buona progressione. Il problema è che è durata 2 mesi e mezzo invece di 6.

Gianluigi Quinzi e Fabrizio Salvi dopo l'intervita
Gianluigi Quinzi e Fabrizio Salvi dopo l’intervista Foto Credit ©Brigitte Grassotti

E cosa stai facendo per far si che diventi più costante?

Dal punto di vista mentale sto cercando di sistemare le cose grazie ad un mental coach mentre, per quanto riguarda la parte atletica, sono andato a svolgere la preparazione in Argentina e credo che mi abbia aiutato molto. Al momento quello che mi manca è la continuità mentale.

Quindi ne fai principalmente una questione mentale..

Per questo lavoro con un mental coach. Mi fa fare molti esercizi per aiutarmi ad avere un approccio alla situazione diverso quando c’è un po’ di tensione in campo. Pensa che nel cambio di campo ho un piccolo libro che leggo…

Tornando un attimo al campo, alcuni italiani hanno fatto l’exploit quest’anno. Questo è uno stimolo?

Ci sono tornei che giochi da Dio, però l’idea è quella di stare concentrato al 100% tutte le settimane e, se sei fortunato, incontri un avversario che non ha le stesse motivazioni o che semplicemente gioca peggio di te. Bisogna crederci sempre.

Credi che sia possibile programmarsi per essere al massimo nei tornei Atp un po’ meno frequentati dai big?

Impossibile. Per come la vedo io devi essere sempre al top della motivazione. Qui non sono come le Olimpiadi che le giochi una volta ogni 4 anni, nel circuito ogni settimana puoi avere la tua rivincita e per questo devi essere sempre concentrato. Un torneo ti cambia la vita.

Fare bene negli slam immagino sia un obiettivo. Come si preparano?

Gli slam li prepari esattamente come gli altri tornei, anche perché ancora gioco le qualificazioni e quindi non al meglio dei cinque set. Se arrivi in tabellone invece devi cambiare tutto, la preparazione, ad esempio, diventa di quattro ore invece che due.

A proposito di Slam, quest’anno abbiamo avuto due italiani che hanno fatto piuttosto bene, ritieni che arriverà anche il tuo momento?

Per me c’è sempre lo stimolo di arrivarci. Certo, se vedessi che tutti i tornei li vincono solo Federer e Nadal penserei che il tennis è troppo difficile ma, anche se non ancora a livello Slam, sembra che si stia aprendo un po’ di spazio anche per gli altri.

Che desiderio hai per il tuo 2019?

Fare bene negli Slam sarebbe il top, ma io vorrei giocare bene sempre e stare concentrato, perché una settimana ti può cambiare la vita.

E a Foligno pare che stiate mettendo giù i presupposti per togliervi delle soddisfazioni.

Sono migliorato sotto tutti i punti di vista, con lui (Fabio Gorietti ndr) mi trovo alla perfezione. È la persona giusta per me.

Intuisco una rinnovata energia in questo Gianluigi Quinzi..

Assolutamente. In fondo ho solo 22 anni!