Intervista esclusiva a Filippo Volandri

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Filippo Volandri

Il responsabile del Centro Federale di Tirrenia, Filippo Volandri, vede un buon futuro di fronte al tennis azzurro. Un futuro che è stato voluto e pianificato in ogni minimo dettaglio. Nell’intervista esclusiva che ci ha concesso ha parlato del momento del tennis azzurro in campo maschile, dei rapporti tra Federazione e Accademie private e del rapporto tra gli atleti e i social network.

Sull’ottimo momento del tennis azzurro in campo maschile e sul come si arriva ad avere tanti talenti emergenti

La prima cosa è avere del materiale sul quale lavorare. Abbiamo iniziato a collaborare con le Accademie e un esempio è Matteo Berrettini, che è arrivato al numero 13 Atp a 23 anni lavorando con Vincenzo Santopadre e con Umberto Rianna che è un Tecnico Federale. Questo è quello che significa quando parliamo di unire tutte le risorse per arrivare ad avere tanti giocatori top 100 e 200. Lui e sonego ne sono la dimostrazione. Ovviamente va tenuto a mente che le risorse non sono solo di natura economica, ma anche tecniche.

Il percorso di un giovane e il passaggio da junior a professionista, prendendo ad esempio Sinner che non ha fatto molta attività nei Challenger

Sinner ha fatto una valanga di Futures in compenso. Questa non è una cosa che decidi a priori, ma lo si fa in base al livello del giocatore. Diciamo che Jannik ha fatto il percorso che doveva fare e poi ha iniziato a bruciare le tappe, potendo contare sull’esperienza del team di Riccardo Piatti. Ognuno ha un po’ la sua storia, nel mio caso la gavetta mi ha consentito di non bruciarmi, permettendomi di arrivare ad un certo livello e di progredire.

Sulle diverse metodologie di lavoro e di allenamento

Sono cambiate al 200% sotto tutti i punti di vista. Adesso il ruolo del tattico e dello statistico stanno diventando fondamentali per capire anche come direzionare gli allenamenti. I numeri ci servono per comprendere come il 75% dei punti si conclude dopo soli 4 colpi, mentre il restante 25% sono i punti più lunghi e che finiscono per contare di più. Quindi è necessario allenare entrambe le fasi. I numeri, intesi come dati, ci sono e vanno saputi interpretare.

L’incidenza del servizio nella nuova generazione di tennisti

I ragazzi servono meglio perché la statura media si è alzata e il tennis moderno lo richiede. Oltre al servizio, anche la risposta è diventata importante, ed è uno dei tanti salti di qualità che ha fatto Berrettini. Comunque per allenare questo tipo di colpo ci avvaliamo di consulenze, facendo si che ognuno possa dedicarsi alla propria area specifica, per poi unire il tutto.

Sul come si identifica adesso la “scuola italiana”

Se guardi il circuito le indicazioni arrivano da li. Servizio e dritto, servizio e risposta, ma sono abiti cuciti addosso a ogni singolo giocatore.

Sui futuri talenti

Yannik è uno dei più piccoli ed è il primo ad arrivare per mentalità, probabilmente l’essere altoatesino lo aiuta. Fa giocate da giocatore professionista, gioca bene tutti i punti, tiene bene le diagonali e mi ricorda per certi aspetti Seppi, anche se Andreas era più continuo e pacato, mentre Jannik ha un gran fuoco dentro ma non lo dà a vedere.

Giovani e social…

Era molto diverso ai miei tempi. Adesso cambia tutto, non puoi trattarli come venivamo trattati noi e la nostra generazione. Noi lavoriamo nel responsabilizzarli di più con l’obiettivo di farli crescere in fretta a costo che sbaglino un po’ di più, ma che arriveranno più avanti con l’età più pronti a gestire le difficoltà. Anche in questo ambito ci avvaliamo di professionalità come Lorenzo Beltrame che è un sociologo di fama mondiale. Lui e il suo mentore hanno avuto 17 tra numeri uno del mondo e atleti olimpici.

Serve un’attenta gestione delle famiglie e della vita sociale. Rispetto a come eravamo noi adesso è molto diversa e non possiamo pretendere che non guardino il cellulare e non stiano su internet. Poi se li privi di qualcosa ti si ritorce contro. Adesso la loro vita è molto più social, però lavoriamo tanto sul gruppo e sul lavoro di squadra.


Di Fabrizio Salvi – foto Internazionalibnlditalia