Da Wimbledon, Alessandro Terziani
Non pensavamo di assistere a 3 ore e 28 minuti di tennis piacevole quando abbiamo lasciato la sala stampa per recarci sul vicino court 15 per assistere al match tra il nostro Stefano Travaglia (n.155) e il gioiellino russo Andrey Rublev (n.95), entrambi provenienti dalle qualificazioni e al loro esordio assoluto nel tabellone principale di Wimbledon. Per il giocatore ascolano era addirittura la prima volta nel main draw di uno Slam. Invece il tempo è volato e ci siamo veramente divertiti. Pensavamo di ammirare il talento del Next Gen , non ancora ventenne, Rublev e invece abbiamo scoperto un gran bel giocatore, Travaglia. L’azzurro, di fatto al suo terzo tentativo di rilanciare una carriera ostacolata dai gravi infortuni del 2011 e del 2016, ha messo in mostra un tennis aggressivo caratterizzato da un gran servizio e da un diritto micidiale. Gentile anche la mano in occasione di improvvisi drop che interrompevano violenti scambi.
Sono stati cinque set di grande equilibrio dove la partita l’ha sempre fatta l’italiano con la bellezza di 73 vincenti (55 i gratuiti) contro i 39 (35) del russo. Primo set vinto al tie-break dall’azzurro bravo a rimontare un break subito nel primo gioco. Il russo pareggia il conto nel secondo set. Nel terzo si arriva sul 5-5 senza break, il marchigiano gioca un brutto turno di servizio che gli costa il set. Nel quarto set è Travaglia show che annichilisce letteralmente il russo; da sottolineare una strepitosa volée in tuffo che ha riportato alla memoria le prodezze di Becker. Il quinto set si è deciso in una manciata di punti con, ancora una volta, il break decisivo di Rublev sul 5-5. Clamoroso il punto del match point con la palla del russo che si fermava sul nastro per poi ricadere nel lato azzurro.
Esce a testa alta Travaglia, con la consapevolezza di poter recuperare il tanto tempo perso a causa degli infortuni e di valere tranquillamente un posto stabile nella top 100.
Rublev b. Travaglia 6-7 6-3 7-5 1-6 7-5