Di Fabrizio Salvi
A conti fatti Yannick Noah ha avuto ragione. La Francia ha vinto la sua decima Coppa Davis al quinto incontro, imponendo la propria legge nel singolare decisivo disputato tra Lucas Pouille e Steve Darcis. Niente Richard Gasquet quindi, poiché l’ex enfant prodige transalpino avrebbe potuto rimanere intrappolato dai fantasmi della finale di due anni fa e, quindi, è stato rischiosamente dato largo al giovane di Grande-Synthe, Pouille appunto.
Partita senza storia, con l’esplosività dei colpi del francese che è diventata via via dilagante e con il belga che non ha davvero trovato modo di opporre misura alcuna.
Nessuna palla break concessa nell’arco dell’ora e mezza di gioco, solo quattro game lasciati per strada e un solo dubbio su una palla break – Secondo set, 1-1 break point Francia –,che sembrava essere uscita ma è stata chiamata buona. Acqua passata, quello che conta è che lo strepitoso gruppo di ragazzi francesi, da Gasquet a Tsonga, passando per Herbert e per finire con la stellina Pouille si sono tolti dalle spalle l’onta degli eterni sconfitti e si sono eretti a campioni. Un applauso va all’artefice di tutto questo, quel Yannick Noah che ha alzato l’insalatiera da capitano per la terza volta in carriera. Al Belgio rimane tanto orgoglio e molta, molta, amarezza per l’ennesima chance non sfruttata.
IL RISULTATO:
L. Pouille b. S. Darcis 63 61 60