Con lo stesso punteggio con cui dodici mesi fa aveva lasciato l’Australia bissando il successo nel primo slam stagionale, Aryna Sabalenka è tornata Melbourne Park imponendosi per 6-3 6-2 su Sloane Stephens. Dopo una giornata caratterizzata dalla pioggia, il sole è tornato a splendere giusto in tempo per l’inizio della sessione serale, che ha permesso agli organizzatori di aprire il tetto della Rod Laver Arena. Un primo turno di nobile lignaggio ma dal pronostico sostanzialmente già scritto, visto il momento di forma attraversato dalle due protagoniste. Difficile pensare infatti che la campionessa degli US Open 2017, che aveva chiuso il 2024 con otto sconfitte consecutive (ultimo successo ad inizio luglio nel primo turno di Wimbledon), potesse essere in grado di impensierire la numero uno del mondo, reduce dal primo titolo stagionale conquistato una settimana fa nel WTA 500 di Brisbane.
Forte del quattro a zero nei precedenti, pur senza strafare la campionessa in carica degli Australian Open, nonché principale favorita del torneo, si è portata rapidamente avanti (4 a 0). Una Stephens inizialmente rinunciataria e piuttosto scarica nei colpi ha avuto un accenno di reazione. Rallentando il gioco è stata per qualche game in grado di mandare fuori ritmo la leader del circuito femminile, abile però a ritrovarsi prima di subire l’aggancio (4-3) ed a chiudere la prima partita con due prime vincenti: 6-3 in 39 minuti.
Nel secondo set, pur con qualche gratuito di troppo ma sempre con la sensazione di essere in totale controllo, la campionessa di Minsk ha alzato il livello quanto bastava per tenere a distanza l’americana. Ritrovata efficacia con il servizio (80% di punti vinti con la prima nel parziale), Aryna non ha concesso alcuna chance in risposta. Come una carriera che da tempo ormai ha preso il viale del tramonto, un rovescio in lungolinea di Stephens che si è spento in corridoio ha fatto calare il sipario su un match forse mai davvero iniziato: 6-3 6-2 in appena 71 minuti. Al prossimo turno Sabalenka se la vedrà con la spagnola Jessica Bouzas Maneiro, vittoriosa in due set sulla britannica Sonay Kartal.
Ad aprire le danze di una sessione diurna interamente giocata al coperto sulla Road Laver Arena, era stata la finalista della passata edizione, Qinwen Zheng. Dopo aver chiuso il 2024 con un’epica battaglia nell’ultimo atto delle WTA Finals (sconfitta da Coco Gauff al tie-break del set decisivo dopo più di tre ore), la numero cinque del mondo ha aperto la nuova stagione direttamente a Melbourne Park, impiegando quasi due ore per avere ragione del talento in ascesa della ventenne romena Anca Alexia Todoni, entrata in main draw dalle qualificazioni. Nella prima partita, dopo essersi fatta recuperare un break di vantaggio, la classe 2002 originaria di Shiyan è stata costretta a salvare tre set point, prima di condurre con autorevolezza il tie-break. Senza storia il secondo set dove, nonostante la chance concessa in risposta nel primo game, l’oro olimpico di Parigi ha inserito il pilota automatico chiudendo i conti con l’ottavo ace del suo match sul 7-6 (3) 6-1.
L’obiettivo stagionale della cinese seguita in Australia da Dante Bottini (ex coach tra gli atri di Kei Nishikori e Grigor Dimitrov) è chiaro: mettere più variazioni nel suo gioco, ridurre il margine dalle prime della classe e dare continuità ai risultati, con la consapevolezza di non essere più una outsider ma di avere ormai i riflettori puntati addosso. Una condizione che però non sembra spaventare la Zheng che, citando Billie Jean King, ha affermato: “Pressure is a privilege”. Per chi ha intenzione di ripetere le gesta della connazionale Li Na la top 5 non può certo considerarsi un punto di arrivo, ma solo di partenza.
Esordio positivo anche per Mirra Andreeva, reduce da un’ottima settimana giocata a Brisbane dove aveva raggiunto la semifinale in singolare (fermata solo da Sabalenka) e conquistato il titolo in doppio con la connazionale Diana Shnaider (primo titolo per la coppia medaglia d’argento alle Olimpiadi di Parigi). In un match equilibrato e combattuto più di quanto non dica il punteggio (6-3 6-3 in 1 ora e 36 minuti), la diciassettenne russa allieva di Conchita Martinez ha avuto il merito di interpretare i momenti importanti meglio della più esperta avversaria. Particolarmente aggressiva sulla seconda di servizio della ceca (11 punti conquistati su 15 – 73%), la giovanissima russa, beneficiando evidentemente anche dei match giocati in doppio, ha mostrato anche una maggior confidenza sotto rete. In un torneo in cui lo scorso anno da esordiente aveva raggiunto la seconda settimana (e nel quale nel 2023 era stata finalista juniores), Andreeva si candida ad un ruolo da protagonista.
E’ partito con il piede giusto anche l’Australian Open della medaglia d’argento olimpica Donna Vekic. La ventottenne croata semifinalista a Wimbledon lo scorso anno si è imposta in due set sulla francese Diane Parry (6-4 6-4). Più sofferto il successo della testa di serie numero 11 del tabellone Paula Badosa, tornata a ridosso della top ten dopo essersi finalmente lasciata alle spalle i troppi infortuni: 6-3 7-6 (5) alla cinese Xinyu Wang. Vince in due set anche la finalista dell’edizione 2021 degli US Open Leylah Fernandez: 7-5 6-4 il punteggio con cui dopo 2 ore ed 11 minuti la ventiduenne canadese ha avuto ragione di Yuliia Starodubtseva. Cade il giovane talento di Linda Noskova: la ceca numero 29 del tabellone è stata rimontata 5-7 6-3 6-4 dalla danese Clara Tauson.
AUSTRALIAN OPEN – Primo Turno (Parte Alta)
[1] A. Sabalenka b. S. Stephens 6-3 6-2
[5] Q. Zheng b. A. A. Todoni 7-6 (3) 6-1
[11] P. Badosa b. X. Wang 6-3 7-6 (5)
[14] M. Andreeva b. M. Bouzkova 6-3 6-3
[18] D. Vekic b. D. Parry 6-4 6-4
Tauson b. [29] L. Noskova 5-7 6-3 6-4
[30] L. Fernandez b. Y. Starodubtseva 7-5 6-4
Bouzas Maneiro b. S. Kartal 6-1 7-6 (5)
Maria b. B. Pera 7-6 (3) 6-4
Lamens b. V. Erjavec 7-5 7-6 (2)
Bucsa b. C. Paquet 6-2 6-3