Nel 1999 arrivò in finale al Roland Garros il tennista ucraino Andrei Medvedev, omonimo del campione russo dei nostri giorni. Entrambi i tennisti, oltre al proprio cognome, hanno condiviso uno stile di gioco combattivo da fondo campo e un potente servizio, nonostante il tennista ucraino preferisse la terra battuta al cemento come superficie di gioco, vincendo ben nove titoli sulla terra, tra cui tornei prestigiosi come Montecarlo e Amburgo.
Il torneo che sicuramente Andrei Medvedev ricorderà con più emozione è certamente l’edizione del 1999 dello slam parigino dove esibì il suo miglior tennis. Fin dalle prime partite della competizione Medvedev dimostrò un gioco brillante e una grande determinazione, imponendo il suo gioco aggressivo agli avversari. Nella prima partita del torneo Medvedev sconfisse in tre set Dinu Pescariu, concedendo soli cinque games all’avversario in tutto il match.
Nel secondo turno il tennista ucraino fu autore di un’emozionante partita contro Sampras, da molti considerato il più forte giocatore di sempre. La partita fu molto combattuta fin dai primi games, dove entrambi i giocatori concessero pochi errori e giocarono colpi che destarono gli applausi del pubblico. Grazie ad un break decisivo Medvedev riuscì ad aggiudicarsi il primo set col punteggio di 7-5, ma nel set successivo cedette a Sampras col punteggio di 6-1.
Il pubblico era convinto che il campione americano si sarebbe aggiudicato i due set successivi e che avrebbe dominato il match, ma Medvedev sorprese tutti gli appassionati di tennis, vincendo i successivi set col punteggio di 6-4 6-3, eliminando Sampras dalla competizione. Medvedev vinse anche la partita successiva in quattro set sconfiggendo Byron Black, accattivandosi le simpatie degli spettatori.
Negli ottavi di finale Medvedev affrontò il beniamino del pubblico Arnaud Di Pasquale, giovane promessa del tennis francese e futura medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Sydney nel 2000. La partita, nonostante fu vinta in tre set dal tennista ucraino, fu molto combattuta nei primi due, dove Andrei riuscì a conquistare due tie break grazie alla sua forza mentale e a lunghi scambi da fondo campo. Il beniamino del pubblico esaurì le forze e riuscì a conquistare un solo game nel terzo e decisivo set, vinto col punteggio di 6-1 dal suo avversario. Nei quarti di finale c’era ad attenderlo Gustavo Kuerten, vincitore dello slam parigino nel 1997 e ritenuto da molti il favorito per la conquista del titolo.
Il coraggio nei punti decisivi e la varietà di gioco premiarono ancora una volta il tennista ucraino, che fu in grado di gestire la tensione nelle fasi cruciali della partita, vincendo col punteggio di 7-5 6-4 6-4. La partita più emozionante del torno fu senz’altro la semifinale giocata contro Meligeni. Il match fu molto combattuto e Andrei riuscì a conseguire la vittoria solamente al tie break del quarto set col punteggio di 8-6, dopo aver rischiato in più di un’occasione di soccombere al suo avversario. Al termine della partita Medvedev divenne il primo tennista ucraino a raggiungere la finale di uno slam.
La finale fu un vero e proprio duello epico contro Andre Agassi, la leggenda del tennis mondiale, determinato a vincere l’unico slam mancante nel suo palmares, il Roland Garros.
Entrambi i giocatori avvertirono la tensione fin dai primi scambi della partita. Il tennista ucraino approfittò di alcuni errori di Agassi per prendere il sopravvento nel match, aggredendo l’avversario con i suoi potenti dritti e respingendo col rovescio le accelerazioni dell’avversario, costringendolo a spostarsi da una parte all’altra del campo.
Nei primi due set Medvedev fu impeccabile e concesse solamente tre games all’avversario, vincendo col punteggio di 6-2 6-1. Il pubblico assistette attonito al dominio del tennista ucraino, convinto che il destino avrebbe negato ancora una volta al giocatore americano la gloria al Roland Garros, proprio come era accaduto nel 1990 e nel 1991, dove Agassi fu sconfitto da Andres Gomez e Jim Courier. Nel terzo set un break decisivo conquistato da Agassi mutò il corso della partita e il destino di entrambi i giocatori.
Agassi iniziò ad attaccare conquistando numerosi punti grazie ai suoi colpi vincenti di rovescio e di dritto, giungendo a rete in più di un’occasione per non lasciare spazio all’avversario. Dopo aver vinto il terzo set col punteggio di 6-4 e il quarto set col punteggio di 6-3, Agassi portò la partita in parità. Nel quinto e decisivo set Agassi riuscì nuovamente a portarsi in vantaggio costringendo l’avversario a dover contenere le sue potenti risposte al servizio molto angolate che misero in difficoltà il tennista ucraino.
Il sogno di Medvedev si infranse rispondendo alla battuta di Agassi con un dritto che terminò fuori dal campo. La forza incontrollabile del destino, che nessun uomo può domare, concesse ad Agassi la possibilità di conseguire il grande slam negando a Medvedev la vittoria al Roland Garros, ma il fato non riuscì a cancellare le gesta tennistiche del giocatore ucraino che rimarranno scolpite per sempre nella memoria degli amanti del tennis.