
Nel 1961 al culmine della Guerra Fredda fu innalzato a Berlino il muro che sancì la divisione della Germania in due repubbliche: ad occidente la repubblica federale tedesca e ad oriente la repubblica democratica tedesca.
Gli atleti tedeschi che avevano partecipato sotto un’unica bandiera nelle precedenti competizioni sportive ora avrebbero gareggiato per due diverse nazioni. Discipline sportive come il calcio, la pallavolo, il nuoto e l’atletica leggera schierarono giocatori capaci di dar lustro al proprio paese rafforzando la propaganda delle rispettive repubbliche di appartenenza.
Nel tennis sia la Germania Ovest che la DDR agli inizi degli anni ’60 trovarono difficoltà nel crescere giovani talenti che potessero raccogliere l’eredità del celebre barone Gottfried Von Cramm e della raffinata tennista Hilde Sperling, tennisti tedeschi che riuscirono a vincere numerose edizioni del Roland Garros durante il nazismo.
Nel 1967 un giovane tennista tedesco di nome Wilhelm Bungert, che partecipò al torneo di Wimbledon sotto la bandiera della Germania Ovest, destò l’attenzione internazionale. Wilhelm poteva contare su un’ottima condizione atletica e su una grande abilità nel gioco a rete, le sue volè e i suoi smash erano in grado di incantare il pubblico.
Nel primo turno di Wimbledon il tennista tedesco vinse l’incontro contro Wilson in tre set, ma fu nella partita successiva contro Froheling in cui espresse il suo miglior gioco, vincendo una partita emozionante culminata al quinto set col punteggio di 7-5.
Dopo aver sconfitto al terzo turno il tennista sudafricano Segal, Bungert raggiunse gli ottavi di finale sostenendo la grande responsabilità di essere l’unico tennista tedesco ancora in gara, tutti i suoi connazionali erano stati eliminati nei turni precedenti. Il suo avversario era il tennista britannico Wilson, sostenuto da tutto il pubblico di Wimbledon. Dopo aver perso i primi due set, Wilhelm riuscì a vincere i successivi tre set col punteggio di 6-1 7-5 9-7, guadagnando l’accesso ai quarti di finale. Ad attenderlo c’era il tennista brasiliano Thomaz Koch.
Il tennista tedesco dopo essersi aggiudicato il primo set, accusò un calo fisico e perse i successivi due set giungendo ad un passo dalla sconfitta. Bungert riuscì a recuperare lo svantaggio vincendo ancora una volta la partita al quinto e decisivo set col punteggio di 6-3.
La partita più emozionante di tutto il torneo fu sicuramente la semifinale giocata contro l’idolo del pubblico, il tennista Roger Taylor, acclamato dalla stampa britannica come l’erede del grande Fred Perry, l’ultimo tennista inglese ad aver vinto Wimbledon fino ad allora.
Il pubblico incitò il proprio connazionale durante tutta la partita ma Bungert infranse i sogni di un’intera nazione sconfiggendo Taylor al quinto set col punteggio di 6-4. Il pubblico molto sportivamente riconobbe le qualità straordinarie del tennista tedesco non risparmiando applausi al termine della partita.
La finale di Wimbledon del 1967 fu al centro dell’attenzione mondiale, non solo perché sarebbe stata l’ultima edizione del torneo prima dell’era Open ma anche perché furono rafforzate le procedure di sicurezza per il torneo, si temevano attentati a causa dell’intensificarsi delle tensioni provocate dal conflitto nordirlandese.
La finale vide come protagonisti Bungert e la leggenda del tennis australiano John Newcombe, che fino a quel momento aveva vinto tornei dello slam solamente nella categoria di doppio ed era a caccia del suo primo titolo slam in singolare. La finale, nonostante le grandi premesse, deluse le aspettative e si concluse in tre set col punteggio di 6-3 6-1 6-1 in favore di Newcombe.
Bungert, nonostante non sia riuscito a raggiungere nell’era Open i grandi risultati che aveva raggiunto a Wimbledon nel 1967, vinse comunque i tornei di Amburgo, Kitzbuhel e Dusseldorf. Nel 1970 Wilhelm riuscì ad attirare nuovamente l’attenzione di tutti i tedeschi nel mondo del tennis durante l’edizione della Coppa Davis.
La nazionale tedesca non aveva mai raggiunto grandi risultati nella competizione a squadre, ma in quell’anno riuscì a sorprendere tutti. Dopo aver sconfitto la Danimarca, l’Egitto e il Belgio, la Germania sfidò l’Unione Sovietica nella partita valevole per la qualificazione alla fase finale della Coppa Davis.
La partita fu seguita con particolare attenzione dai tifosi tedeschi, convinti che con Bungert la Germania avrebbe potuto sognare in grande. Il tennista tedesco non deluse le aspettative e grazie alla vittoria ottenuta contro il sovietico Korotkov e al successo in doppio in coppia con Buding contro Lichacev e Metreveli, guidò la sua nazione al trionfo.
Nel turno successivo la Germania affrontò l’India, Bungert e il suo compagno Kuhnke vinsero tutti e cinque gli incontri. La nazionale tedesca occidentale di tennis raggiunse la semifinale di Coppa Davis dove avrebbe affrontato la Spagna.
Tutti i principali quotidiani sportivi indicavano come favorita la nazionale iberica, che poteva contare su campioni del calibro di Santana e Orantes. Bungert perse il primo incontro contro Orantes e tutti credettero che il cammino della nazionale tedesca si sarebbe interrotto quel giorno, ma la vittoria di Kuhnke su Santana accese gli animi dei tifosi tedeschi che rimasero increduli anche davanti al successo in doppio di Kuhnke e Bungert, che trascinarono la propria nazione al successo col punteggio finale di 4-1.
Numerosi tedeschi rimasero affascinati da quell’impresa sportiva e raggiunsero in migliaia Cleveland per assistere alla finale contro gli Stati Uniti di Arthur Ashe e Stan Smith. Il destino riservò ancora una volta un’amara sconfitta a Bungert, che assistette impotente al successo straordinario degli Stati Uniti per 5-0.
Nel 1972 Bungert si ritirò dal tennis ma nel 1985 accettò l’incarico di capitano non giocatore della nazionale tedesca di Coppa Davis. Sotto la sua guida e grazie al gioco esplosivo del leggendario Boris Becker, la Germania raggiunse nuovamente la finale di Coppa Davis, dove ad attenderla c’era la Svezia di Edberg e Wilander.
Nonostante Becker riuscì a sconfiggere sia Edberg che Wilander in entrambi i suoi incontri di singolare, la Svezia riuscì ad aggiudicarsi il trofeo col punteggio di 3-2. Dopo Bungert, tennisti tedeschi come Steffi Graf, Boris Becker, Michael Stich conquistarono ori olimpici e titoli dello slam. La Germania riuscì a vincere la Fed Cup, la Hopman Cup e la tanto agognata Coppa Davis, per poi assistere ai recenti successi di Angelique Kerber e di Alexander Zverev.
Nonostante Bungert non sia riuscito a vincere Wimbledon, le sue imprese hanno incuriosito e appassionato tutti gli amanti del tennis ma soprattutto hanno segnato l’ascesa del tennis tedesco.

















