da Parigi,
Nel Paris Rolex Masters 1000 non brilla ancora Novak Djokovic, soprattutto nel primo set, ma senza alcuna preoccupazione raggiunge i quarti di finale. L’avversario odierno, il britannico Kyle Edmund, non era sicuramente uno spauracchio, superato in quattro dei cinque precedenti e giunto a Bercy da un filotto di sette eliminazioni al primo turno. Nole nel primo set non fa altro che controllare una partita al limite della noia, rimanda di là la palla, qualche volta talmente poco profonda che Edmund non può esimersi dal mettere a segno un vincente (le statistiche del primo set diranno 9 vincenti per Djokovic e 15 per Edmund, ma non ingannino sullo spirito di iniziativa del britannico). Quali siano le ragioni per cui Nole indugi non è dato sapere. Fisiche? Strategico tattiche? Le condizioni, lo ha detto ieri, non sono delle migliori e stamane, durante l’allenamento, il suo preparatore aveva gentilmente chiesto agli operatori stampa di allontanarsi. Ad ogni modo, nella calma piatta del primo set, durante il quale il numero 1 del mondo comunque serve bene e conferma i progressi a rete nelle rare comparse a metà campo, Nole trova le prime palle break nel dodicesimo gioco, che gli varrebbero anche il set. Non ha ancora voglia di chiudere, però. Nel tiebreak ne sprecherà altre 4 prima di chiudere con un dritto lungo linea.
Messo in cascina il primo parziale, Nole torna in campo con ben altre intenzioni. I colpi sono più profondi e pesanti, si ricorda che può allontanare l’avversario anche con il back di rovescio e la partita prende una piega decisamente più veloce. Edmund tiene solo il primo turno di battuta e non si pensi ad un suo calo, perché in fondo il tie-break del primo set non sa nemmeno lui come lo ha raggiunto.
Djokovic accede così ai quarti di finale dove incontrerà Stefanos Tsitsipas, per una pronta rivincita dei quarti di Shanghai. Quanto visto fino al primo set odierno probabilmente non sarà sufficiente, anche se il serbo, nonostante il non ottimo stato di salute (la voce rauca lo tradisce nel suo intervento a bordo campo) un segnale al suo avversario di domani forse lo ha voluto mandare alzando il livello nel secondo set e soprattutto nell’ultimo gioco, vinto a zero sul servizio di Edmund, fulminato da 3 risposte vincenti e da una quarta risposta profondissima sulla quale ha tentato una vana resistenza.
Potrebbe non essere sufficiente perché lo Tsitsipas visto oggi contro de Minaur è stato di una solidità impressionante. L’australiano avrà anche vinto un torneo in più del greco in stagione ed era virtualmente ancora in corsa per le Finals, ma la differenza tra i due è ancora tanta. Il peso dei colpi di Tsitsipas non lascia scampo a de Minaur, che è ancora acerbo rispetto ai giocatori di un livello superiore. Al servizio poi il greco non concede praticamente nulla, se non in chiusura di secondo set quando concede un temporaneo controbreak per il 4-4. L’australiano si spinge fino al 40-0 nel gioco successivo, ma Tsitsipas nel frattempo ha ritrovato la concentrazione sufficiente per vincere 9 degli ultimi 10 punti e chiudere la partita.
Il secondo quarto di finale della parte alta del tabellone vedrà invece opposti Grigor Dimitrov e Cristian Garin. Il bulgaro qui a Bercy potrebbe avere l’occasione di riscattare una stagione decisamente grigia, nella quale non ha raggiunto nemmeno una finale (l’ultima sua presenza per contendersi il titolo risale a febbraio 2018 a Rotterdam e l’ultimo titolo è il suo alloro più prezioso, le Finals 2017). Oggi Grigor ha avuto vita abbastanza facile con Dominic Thiem, visibilmente stanco post Vienna e con la testa forse già a Londra. E nei quarti l’impresa sarà tutt’altro che proibitiva, con il ventireenne cileno Garin che per la prima volta in carriera si spinge fino a questo punto in un Masters 1000. Garin, ha annullato a Jeremy Chardy tre match point nel tiebreak decisivo, come aveva già fatto ad aprile a Houston quando al francese negò l’accesso al secondo turno annullandogli ben 5 match point (per la cronaca, negli States Garin ha poi vinto il primo titolo in carriera).
Nella parte bassa del tabellone, Gael Monfils approfitta del braccino di Radu Albot ed è adesso ad un passo dalla qualificazione per le Finals di Londra, eventualmente ai danni del nostro Matteo Berrettini. Monfils lo aveva detto in conferenza stampa, la tensione lo sta attanagliando in questo finale di stagione e, per niente rilassato, è entrato in campo nella partita odierna contro Albot, che invece gioca la sua partita ordinata e senza errori, fino al vantaggio di un set ed un break. Sul 4-3 e servizio Albot va avanti 30-15, poi un serve & volley evitabile ed un doppio fallo lo mandano nel pallone e la sua partita finisce lì. Le speranze azzurre sono adesso affidate a Denis Shapovalov che negli ottavi ha superati in 3 set Sascha Zverev.
Nell’ultimo quarto di finale si affronteranno Rafael Nadal ed il vero beniamino della AccorHotels Arena, Jo-Wilfried Tsonga. Nadal, impeccabile al servizio, ha giocato un solido match contro Wawrinka. Tsonga invece ha compensato per i francesi i match point sprecati da Chardy e ne ha annullati due a Struff, prima di guadagnarsi i quarti di finale a Bercy per la settima volta.
Risultati terzo turno:
[1] N. Djokovic b. K. Edmund 7-6(7) 6-1
[6] S. Tsitsipas b. A. de Minaur 6-3 6-4
C. Garin b. [Q] J. Chardy 6-7(4) 6-4 7-6(6)
G. Dimitrov b. [5] D. Thiem 6-3 6-2
D. Shapovalov b. [6] A. Zverev 6-2 5-7 6-2
[13] G. Monfils b. R. Albot 4-6 6-4 6-1
J-W. Tsonga b. J. Struff vs [WC] 2-6 6-4 7-6(6)
[2] R. Nadal b. [16] S. Wawrinka 6-4 6-4