Jannik Sinner, la forza del predestinato

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@Foto Marta Magni

Nella splendida cavalcata degli azzurri in Coppa Davis, culminata con la vittoria della finalissima per 2-0 contro l’Australia, la stella più brillante é stata senza dubbio quella di Jannik Sinner. L’altoatesino é il trascinatore di un movimento che ha riscoperto la bellezza di una gioventù vincente. 

Sinner é da sempre considerato un predestinato. Campione in divenire che ha anche catalizzato qualche critica di troppo per via della sua straordinaria precocità nell’arrivare ad un certo livello, ma non tale da permettergli di concretizzare nei palcoscenici più prestigiosi. Quattro quarti di finale e una semifinale Slam, il best ranking da numero 4 del mondo, 10 titoli ATP e una finale alle ATP Finals all’età di 22 anni non erano ancora sufficienti per portarlo definitivamente nell’Olimpo. Chi gli chiedeva di più adesso lo ha ottenuto, con una vittoria in Davis da vero trascinatore. 

Un trionfo di squadra alla quale lui, direttamente sul campo o indirettamente nello spogliatoio, ha contribuito profondendo certezze e dato la sensazione di invincibilità. Se Sinner sarà pronto per una vittoria Slam lo dirà solo il campo, ma questa versione capace di battere Djokovic due volte negli ultimi tre incontri fa già fregare le mani agli appassionati in vista 2024.

Il movimento tennistico gioisce, quello azzurro fiorisce. Il futuro é roseo.