Dublino, Irlanda, una città verde e florida per il Tennis. Una terra di cultura e divertimento, vibrante e tecnologica, con tanto margine per poter fare qualcosa di grande. Pur non essendo particolarmente legati a scaramanzie e superstizioni, potrebbe non essere stato un caso che il sole sia stato alto quasi tutta la settimana sui campi del Carrickmines Croquet & Lawn Tennis Club, un club circondato dalla natura a pochi chilometri a sud di Dublino, con 121 anni di storia iniziata nel 1903, che negli anni ha visto esibirsi sui suoi campi leggende come Edberg, Noah, Cash, Wilander e la campionessa di Wimbledon 2023 Vondrousova.
Quest’anno é stata la sede dell‘Irish Open, evento 15k del circuito ITF organizzato sia in versione maschile, sia femminile, da Tennis Ireland, la Federazione Tennis irlandese guidata dal Presidente Letty Lucas e dal CEO Kevin Quinn, ed è stato architettato ed eseguito con la precisione consueta di queste parti. Tutto si muove con la puntualità di un orologio, nel senso che la sincronia tra le varie parti è semplicemente perfetta. Dalle capienti tribune costruite per accomodare il numeroso pubblico che, a queste latitudini, ha decisamente sete di tennis, per poi arrivare al cuore dell’evento, sottolineando la dedizione del “personale di campo”, ossia coloro che lavorano dietro le quinte e senza i quali niente sarebbe possibile. Il tutto fino ad arrivare all’organizzazione dei biglietti tramite piattaforme digitali in stile “top event”, come ambiscono a diventare col tempo, senza naturalmente dimenticare i servizi ai giocatori di livello alto.
Lo spettacolo poi è sempre quello all’interno del rettangolo e questo non è certamente mancato nei tornei di singolare e doppio. Soprattutto ha presumibilmente offerto grandi spunti agli organi federali per toccare il terreno con mano e constatare un desiderio di crescita del movimento che, magari, risulterà in qualcosa di ancora più grande in futuro. Il tempo c’è, le possibilità anche. Il futuro del tennis in Irlanda è tutto da scoprire.
