ATP Vienna 2022: Medvedev trionfa rimontando Shapovalov

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atp vienna daniil medvedev
©ErsteBankOpen

ATP ViennaHo cercato questo livello per molto, molto tempo. È il livello con cui posso vincere i tornei più importanti del circuito”. Con queste parole pronunciate due giorni fa dopo il successo nei quarti su Jannik Sinner e ribadite ieri dopo la netta affermazione in semifinale ai danni di Grigor Dimitrov, l’ex numero uno del mondo Daniil Medvedev aveva limpidamente espresso a parole quanto nei fatti ampiamente mostrato sul veloce indoor della Wiener Stadthalle, ovvero la ritrovata piena fiducia e consapevolezza nel proprio tennis. Ed oggi, con il 4-6 6-3 6-2 rifilato a Denis Shapovalov, ha completato l’opera conquistando a Vienna l’edizione numero 48 dell’Erste Bank Open, torneo ATP di categoria 500 da anni uno degli storici appuntamenti autunnali del Tour.

Un livello che il moscovita classe 1996 sembrava in realtà aver già raggiunto qualche settimana fa ad Astana, quando in scioltezza era approdato in semifinale e dove però era stato costretto al ritiro prima del decisivo terzo set contro Novak Djokovic in un match di qualità estrema ed equilibrio assoluto. Arrivato nella capitale austriaca da numero uno del seed ed in cerca dei punti decisivi per la quarta qualificazione consecutiva alle Finals (la seconda a Torino), il russo ha centrato l’obiettivo conquistando la finale numero 27 (quinta stagionale) nel circuito maggiore senza perdere un solo set, senza mai cedere neanche un turno in battuta e concedendo appena una palla break (negli ottavi di finale, al padrone di casa Dominic Thiem).

Nell’ultimo atto del torneo, Medvedev ha condiviso il palcoscenico con il numero 19 del mondo Denis Shapovalov, approdato alla sesta finale in carriera (la seconda stagionale) grazie al successo su Borna Coric e lasciando per strada un solo set (contro Taylor Fritz negli ottavi). Alle prese con l’ennesima stagione altalenante della sua giovane carriera, il talento di cittadinanza canadese nato a Tel Aviv nel 1999 da madre ucraina (ex tennista) e padre russo ha ripreso negli ultimi mesi le redini del suo gioco brillante e la giusta continuità di rendimento (terzo turno a New York, finale a Seoul, semifinale a Tokyo). Una buona notizia per la nazionale della foglia d’acero (già vincitrice ad inizio anno dell’ATP Cup), che con “Shapo” ed Aliassime in stato di grazia sarà certamente tra le grandi protagoniste delle fasi finali della Coppa Davis in programma a Malaga a fine novembre.

Cinque i precedenti: i primi due vinti dal canadese, gli altri tre (l’ultimo dei quali quest’anno a Cincinnati) dal russo, partito con i favori del pronostico. Pur senza l’assistenza della prima di servizio, Medvedev ha tenuto il game inaugurale, poi nel secondo è andato a prendersi in risposta la prima palla break del match. Splendido il rovescio incrociato giocato in avanzamento dal russo (30-40), non da meno il vincente in lungolinea scagliato con il dritto mancino dal canadese per sventare la minaccia. Ispirato ed in giornata di grazia, Shapovalov ha risposto con regolarità al servizio di Daniil e nel terzo game gli ha strappato la battuta: quando il dritto di Medvedev si è spento in corridoio (15-40), Denis non ha mancato l’occasione andandosi a prendere a rete il break alla prima chance.

Preciso da fondo campo e lucido nella gestione delle estrose variazioni, Denis ha costretto il russo a rischiare più di quanto solitamente non fosse abituato a fare. Meravigliosa l’accelerazione di dritto ad uscire giocata dal centro del campo con cui Shapovalov si è costruito l’opportunità del doppio break (15-40), concretizzata quando Medvedev non ha tenuto il rovescio in campo. Avanti 4 a 1 il canadese, nonostante i due doppi falli con cui nel sesto gioco si è fatto recuperare uno dei due break di vantaggio, è riuscito con merito a chiudere il set, al terzo tentativo, con una volée perfettamente eseguita: 6-4.

Inizialmente, la seconda partita ha percorso i binari della prima, con Denis che continuando a tirar fuori dal cilindro il meglio del repertorio è andato a palla break nel terzo game con un passante di rovescio, ben sventata da Medvedev con un buon attacco di dritto in lungolinea. Poi, improvviso, è arrivato il passaggio a vuoto. Nel quarto gioco Shapovalov ha ceduto il servizio commettendo un doppio fallo e tre errori di dritto e Daniil, salvando in quello successivo ben quattro palle (non consecutive) del contro break, si è involato sul 4 a 1. Calando il rendimento al servizio è aumentata l’imprevedibilità, ma (dopo il break e contro break de settimo ed ottavo gioco) Medvedev si è comunque presentato a servire per chiudere il set nel nono game senza mancare l’obiettivo: ace al centro e rovescio incrociato per il 6-3 che ha riaperto la finale.

Tanto lentamente, quanto inesorabilmente, il russo è riuscito ad imprimere il suo ritmo. Shapovalov alla lunga ha faticato a gestire gli scambi estenuanti imposti dall’ex numero uno del mondo. Nel terzo gioco il canadese ha commesso tre errori (clamoroso il primo con lo smash dopo l’ennesimo miracolo difensivo di Medvedev) ed un doppio fallo: un break a zero che ha cambiato il destino della finale. Salito al livello di tennis che lo ha portato a primeggiare nel circuito, Daniil ha continuato sempre più meticolosamente a tessere la sua tela, strappando la battuta anche nel quinto game (4-1) ad un canadese sempre più sfiduciato e facendo calare il sipario con una palla corta, dopo 2 ore e 16 minuti, sul 4-6 6-3 6-2.

Il successo di Vienna è il titolo numero 15 che va ad impreziosire la bacheca di Medvedev (diventato papà da pochi giorni), il secondo stagionale dopo quello conquistato a Los Cabos ad inizio agosto. Difficile fare paragoni, anche perché due anni fa c’era stata la pandemia a condizionare l’intera annata, ma questo 2022 somiglia un po’ al 2020 di Daniil. Dopo l’esplosione del 2019 (i titoli 1000 a Cincinnati e Shanghai, la prima finale slam), il russo era arrivato all’ultima parte di stagione praticamente senza acuti, salvo poi ritrovarsi sul veloce indoor e conquistare prima Parigi-Bercy e poi le Finals. Ed anche quest’anno, dopo l’indimenticabile 2021 che gli aveva regalato il primo Major della carriera, a Medvedev (al netto della finale persa in Australia e della conquista della leadership mondiale) era mancato qualcosa. Qualcosa che ora ha recuperato e che gli consente di lanciare il guanto di sfida in vista degli ultimi due grandi eventi del circuito.

ATP VIENNA

[1] D. Medvedev b. D. Shapovalov 4-6 6-3 6-2