ATP Rotterdam – Daniil Medvedev è tornato. C’è voluta una delle migliori versioni dell’ex numero uno del mondo per superare Jannik Sinner e conquistare il sedicesimo titolo in carriera. Sul campo restano solo applausi per Jannik dopo il titolo conquistato a Montpellier domenica scorsa e questa splendida settimana che lo ha visto cedere davanti a un avversario, oggi ancora troppo forte. Ma ormai è chiaro che per Jannik la distanza con i migliori si sta sempre più riducendo.
Si comincia con Jannik al servizio e i primi quindici fanno subito capire che saranno la pazienza e la resistenza a fare la differenza in questa partita. Medvedev risponde da lontano e riesce nell’intento di imbastire la sua ragnatela fatta di regolarità, scambi lunghi e sostenuti, pronto a passare alla contromossa. Jannik tiene il ritmo senza forzare, con un pizzico di sfortuna si trova ai vantaggi ma con gran freddezza e una smorzata perfetta tiene il servizio senza rischiare. Anche per il russo arrivano pochi punti diretti dalla battuta, entrambi giocano colpi profondi cercando di muovere l’avversario a destra e a sinistra. Medvedev punta più ad allungare gli scambi mentre Jannik vuole alzare il ritmo commettendo però qualche errore in più e nel terzo game si trova 15-30.
La situazione è delicata ma Sinner ne esce con gran personalità presentandosi a rete due volte e chiudendo il game con un vincente lungo linea di rovescio. Il momento è favorevole e Jannik lo coglie al volo, detta le condizioni di gioco partendo da risposte profonde e angolate e mette a segno il break siglando il 3-1. Ma Medvedev non si smentisce mai, sbaglia pochissimo, piazza due ottimi rovesci “anomali” disinnescando il dritto di Jannik che annulla una palla break e si salva con una serie di prime vincenti. L’intensità della sfida si alza, gli scambi diventano sempre più lunghi e muscolari e Jan si trova ancora in difficoltà nel settimo game.
Questa volta però Medvedev è più efficace nel ribaltare l’inerzia del gioco in suo favore quando è messo in difesa e mette a segno il contro break. Ogni punto diventa una lotta estenuante ed entrambi i giocatori si aggrappano ai propri turni di battuta per mantenere l’equilibrio nel punteggio. Quando ormai il tie-break sembra scontato Jannik cambia marcia, controbatte ai colpi del russo con grande anticipo, lo infila, conquista un set point in risposta con una volée acrobatica al termine dell’ennesimo scambio prolungato e lo converte sfondando la barriera difensiva del suo avversario.
All’inizio del secondo parziale cambiano le condizioni. Da un lato Jannik paga con un calo più mentale che fisico l’intensità tenuta per oltre un’ora e dall’altra Medvedev, ferito, reagisce con rabbia e mette subito a segno il break. Jannik è meno brillante e Medvedev lo sottopone a una pressione asfissiante strappandogli nuovamente il servizio nel quinto game. Tolta qualche piccola distrazione Medvedev al servizio è implacabile e chiude 6-2.
Anche all’inizio del terzo parziale i due si sfidano in un continuo braccio di ferro da fondo campo. Medvedev sembra avere più energie, imposta la sua velocità di crociera agli scambi che controlla senza affanni e porta Jannik a forzare, e a sbagliare per uscirne, e quindi a cedere il servizio nel terzo game. Jannik si piega in due dalla fatica ma non molla, lotta e ci prova con tutto quello che ha. Medvedev però non abbassa la guardia, annulla una palla break nel quarto game conquistata da Jannik con impegno e tenacia, e poi dilaga nel finale.
ATP ROTTERDAM
D. Medvedev b. J. Sinner 5-7 6-2 6-2