ATP Montpellier 2023: primo titolo stagionale per Jannik Sinner

0
418
Giulio Zeppieri
foto credit ©Marta Magni Images

ATP Montpellier –  È Jannik Sinner il vincitore dell’edizione 2023 dell’Open Sud de France, la numero 36 dell’ATP 250 diretto dall’ex tennista transalpino Sebastien Grosjean: 7-6 (3) 6-3 il punteggio con cui il talento di San Candido classe 2001 ha avuto ragione dello statunitense Maxime Cressy sul veloce indoor della Park & Suites Arena di Montpellier. Un trionfo che certifica l’ottimo stato di forma di Jannik, che aveva lasciato gli Australian Open solo dopo aver battagliato oltre quattro ore e cinque set con Stefanos Tsitsipas in uno dei match più spettacolari del primo major stagionale.

Esattamente come nel 2022, Sinner aveva salutato lo slam aussie agli ottavi di finale dopo essere stato eliminato dal tennista di Atene, uscendone però quest’anno con sensazioni diametralmente opposte. Se dodici mesi fa la netta sconfitta subita dal greco era stata il detonatore che aveva portato al cambio di panchina (l’addio a Riccardo Piatti e l’arrivo nel suo angolo di Simone Vagnozzi, poi coadiuvato dal super coach Darren Cahill), stavolta la prestazione offerta (in linea con quelle degli ultimi slam, dove sia a Wimbledon che a New York era stato eliminato solo dai futuri vincitori Novak Djokovic e Carlos Alcaraz) ha fatto intuire che il gap con i primissimi del circuito si sta ormai sempre più assottigliando.

Segno evidente di come tutto stia funzionando a dovere. Lo ha confermato lo stesso Cahill (presente anche qui in Francia), dichiarando di aver costruito una bella squadra con Vagnozzi ed elogiando Sinner per la dedizione al lavoro. Tecnica e tattica, il servizio, ma non solo. Jannik ha lavorato anche sul fisico mettendo su massa muscolare. Se prima (come sottolineato proprio da Vagnozzi) l’altoatesino pativa gli scambi lunghi, arrivando sempre con il fiato corto ed emergendone solo grazie alla straordinaria forza mentale, adesso sta dimostrando di soffrirli sempre meno.

Accreditato della seconda testa di serie, non è stato sorprendente vedere il ventunenne italiano raggiungere l’ultimo atto del torneo anche se, un anno fa, anche a causa di diversi problemi di natura fisica, la prima finale era arrivata solo a luglio sulla terra rossa di Umago. Diversa l’impresa compiuta da Maxime Cressy, capace in semifinale di eliminare il numero uno del tabellone Holger Rune (nonché vincitore pochi mesi fa del Master 1000 di Parigi-Bercy) al tie-break del terzo set dopo oltre due ore e mezza di partita. A testimonianza del ritrovato stato di grazia del tennis a stelle a strisce, culminato ad inizio anno con il successo del team USA nella prima edizione della United Cup.

Nessun precedente a livello di circuito maggiore (l’unico match disputato e vinto da Sinner nel 2019 era stato a livello Challenger) tra l’azzurro ed uno degli ultimi e più autentici rappresentanti del serve & volley, nato a Parigi nel 1997 e naturalizzato statunitense, giunto alla quarta finale in carriera (la prima a livello indoor) dopo l’exploit della scorsa stagione che, dopo due sconfitte, lo aveva visto finalmente mettere in bacheca il primo titolo sull’erba di Newport.

Come da copione Cressy (arrivato in finale senza mai perdere un turno di battuta) ha iniziato il match dal servizio ma, con due doppi falli, ha subito concesso altrettante chance di break consecutive a Sinner (15-40): fedele al proprio gioco, l’americano le ha annullate con due ottime discese a rete prima di chiudere il game inaugurale con un ace esterno. Nel quarto gioco è stato invece il parigino dal passaporto americano ad insidiare Sinner, con due risposte vincenti ed un gran lungolinea di rovescio che lo hanno velocemente portato sullo 0-40: splendida è stata però la reazione di Jannik che, con cinque punti di fila, ha tenuto il match in parità (2 a 2).

Il livello del servizio si è alzato e, senza più l’ombra di un’opportunità in risposta, è stato l’inevitabile tie-break a decidere il primo set. Cressy ha sentito il momento, perdendo lucidità ed esibendosi subito in un doppio fallo. Dall’altra parte della rete, un Sinner glaciale e praticamente perfetto ha trovato due ottimi passanti consecutivi involandosi rapidamente sul 4 a 0. Quindi, con una gran risposta ed uno splendido dritto scagliato in lungolinea si è preso la prima partita: 7-6 (3) in 57 minuti.

Lentamente ma inesorabilmente Jannik ha iniziato a leggere sempre meglio il servizio del gigante americano, aumentando la qualità dell’efficacia della sua risposta. Dominato negli scambi, sempre meno reattivo a rete, dolorante alla mano e probabilmente stanco per i troppi minuti in più sulle gambe (ha raggiunto la finale anche in doppio), Maxime ha richiesto l’intervento del medical timeout al cambio di campo dopo il quinto gioco. Encomiabile per tutta la durata del match, il tennista parigino di cittadinanza americana è rimasto in partita fino all’ottavo game, quando ha subito il primo ed unico (fatale) break del suo torneo.

Aggredito dalla risposta di Jannik, Cressy ha affossato la volée in rete (15-40). Con una gran seconda al centro ha salvato la prima delle due palle break (30-40), poi non ha trovato il campo nella successiva discesa a rete. Presentatosi a servire per alzare al cielo il trofeo nel nono game sul 5 a 3, Sinner ha chiuso i giochi con autorità al secondo match point a disposizione con un passante incrociato di dritto: 7-6 (3) 6-3 in 1 ora e 36 minuti.

Il trionfo regala a Sinner il primo titolo del 2023, il settimo in carriera nel circuito maggiore, oltre alle Next Gen ATP Finals, confermando la sua eccezionale attitudine a giocarsi le finali (una sola sconfitta fin qui subita due anni fa a Miami). Dopo aver bussato alla porta dei grandi con la rapida ascesa del 2021 ed aver intrapreso nel 2022 un processo di rinnovamento, con tutta la determinazione che lo contraddistingue fuori e dentro il campo, Jannik (che da domani sarà numero 14 del mondo – ad inizio settimana era 17) è pronto a riprendere la scalata ai vertici del tennis mondiale. Intanto, conquistando l’Open Sud de France (primo italiano nella storia), ha iscritto il proprio nome nell’albo d’oro di un torneo in cui figurano pezzi di storia di questo sport come Yannick Noah, John McEnroe, Pete Sampras, Yevgeny Kafelnikov ed Andy Roddick.

ATP MONTPELLIER – Finale

[2] J. Sinner b. M. Cressy 7-6 (3) 6-3