Di Alessandro Terziani
Sarà dunque un ritrovato Alexander Zverev a sfidare domani sera John Isner per il titolo di Miami. Per il tedesco è la terza finale in un Masters 1000 dopo le vittorie a Roma e Monteal lo scorso anno. Per lo yankee sarà il quarto tentativo di andare a segno, dopo le sfortunate finali a Indian Wells 2012, Cincinnati 2013, Parigi Bercy 2016. Tre i precedenti, tutti a favore del teutonico. In caso di vittoria, entrambi eguaglierebbero il loro best ranking: Zverev n.3, Isner (già certo del ritorno nella top ten) n.9. Di sicuro sarà una battaglia a suon di ace. Prepariamo l’elmetto.
Sasha Zverev in semifinale ha superato la resistenza di Pablo Carreno Busta che, di fatto è durata solo un set. 57 minuti di equilibrio, senza break, sfociati nell’inevitabile tie-break dove lo spagnolo si è portato avanti 3-0 per poi essere travolto da un ispirato Zverev. Nel secondo set non c’è stata storia con il tedesco che ha dominato gli scambi ed è stato ingiocabile al servizio. Un Sasha Zverev finalmente tornato ai suoi massimi livelli dopo un inizio di stagione davvero sotto tono.
Nell’altra semifinale John Isner, che sul cemento americano è sempre ispirato, ha approfittato di un Juan Martin del Potro con la spia del carburante in rosso fisso. Vincitore ad Acapulco e Indian Wells, con una striscia vincente di 15 incontri, l’argentino era veramente cotto. Ha provato a tirare tutto ma sono fioccati gli errori. Questo non deve togliere meriti a Long John che ha giocato un match quasi perfetto e a tratti è stato davvero ingiocabile. Il primo set è volato via in 27 minuti con delPo insufficiente al servizio. Nel secondo set, la ritrovata battuta ha permesso all’argentino di arrivare al tie-break, dominato da Isner.
Semifinali
[4] A. Zverev b. [16] P. Carreno Busta 7-6(4) 6-2
[14] J. Isner b. [5] J.M. del Potro 6-1 7-6(2)