Sinner è pronto a vincere uno Slam? Cosa possono dirci i dati dei suoi match

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@Foto Marta Magni

Martedì 14 novembre 2023 segna una data fondamentale nella carriera del giovane tennista Jannik Sinner, che ha raggiunto la quarta posizione della classifica ATP, eguagliando il best ranking di Adriano Panatta (il tennista romano lo aveva ottenuto nel 1976).

Per la prima volta, durante il round robin delle ATP Finals 2023 di Torino, sconfigge il numero 1 del mondo Novak Djokovic, al tie break decisivo del terzo set. Sinner raggiungerà la finale, il 19 novembre, e ritroverà Djokovic, ma il serbo avrà la sua rivincita, imponendosi con un doppio 6-3.

Sembra che la tenzone tra i due sia finita, almeno per il 2023. E invece, come tutti i tifosi italiani ricordano, c’è ancora la Coppa Davis. Il 25 novembre 2023, a Malaga, in semifinale l’Italia affronta la Serbia e il secondo singolare, dopo la sconfitta di Musetti con Kecmanovic, è proprio Sinner- Djokovic.

Non soltanto Sinner riesce a imporsi, ma annulla a Nole tre match point consecutivi. Subito dopo la vittoria in singolare, Sinner e Djokovic si trovano ancora una volta uno di fronte all’altro, in compagnia di Sonego (Italia) e Kecmanovic (Serbia). Ancora una volta, la vittoria sorride agli azzurri che, come tutti ricordiamo, supereranno l’Australia in finale e vinceranno la seconda Coppa Davis della storia del tennis italiano, quarantasette anni dopo il trionfo di Santiago del Cile.

Anche considerando soltanto gli incontri in singolare, Sinner sconfigge due volte Djokovic nel corso della stessa stagione. A partire dal 2011, primo anno in cui Nole conquista la vetta della classifica ATP, solo sei giocatori sono riusciti in tale impresa: oltre ai “soliti sospetti” Federer, Nadal e Murray, anche Medvedev, Kyrgios e Thiem. Consideriamo inoltre che le due vittorie di Sinner non avvengono soltanto nel corso della stessa stagione, ma durante lo stesso mese, suggerendo che l’azzurro possa essere stato, nei fatti, il sostanziale numero uno di fine 2023.

Una domanda, a questo punto, all’apertura della stagione 2024, è sulla bocca di tutti: nel 2024 Sinner vincerà il suo primo torneo del Grande Slam? Cerchiamo, per quanto possibile, una risposta “scientifica” a questa domanda, confrontando i dati relativi ai match di Sinner della seconda metà del 2023 con quelli della seconda metà dell’anno (per uniformità rispetto al numero di match e alle superfici di gioco) di Federer nel 2002, Djokovic nel 2007, e Alcaraz nel 2021.

Non consideriamo il dato di Nadal nel 2004 perché, agli esordi, il maiorchino era vincente soprattutto sulla terra, avendo difficoltà notevolmente maggiori nella seconda metà della stagione, sul cemento e indoor, il paragone quindi potrebbe essere fuorviante.

I dati cioè della seconda metà delle stagioni che precedettero, per questi grandi campioni di cui ci auguriamo Sinner possa seguire le orme, il loro primo Slam.

Al servizio

Il numero medio di ace di Sinner nella seconda metà della stagione 2023 è 7.73, superiore a quello di tutti gli altri tennisti scelti come termine di paragone, nel semestre conclusivo della stagione che ha preceduto la loro prima vittoria Slam. I due risultati più vicini a quello di Sinner sono quello di Djokovic nel 2007 e di Federer nel 2002 (rispettivamente, 6.71 e 6.47 ace, mediamente, per ogni match).

Da osservare però che Sinner-2023 ha commesso, mediamente, 1.92 doppi falli, mentre Djokovic- 2007 (2.57) e Federer-2002 (2.97) superano, mediamente, i 2.5 doppi falli. Il saldo dei punti diretti al servizio quindi, sorride a Sinner, anche rispetto a termini di paragone così importanti.

Anche se passiamo a considerare l’efficacia della prima di servizio, i dati di Sinner nel 2023 restano in linea (anzi, leggermente superiori) rispetto a quelli di Federer nel 2002 e di Djokovic nel 2007, che sono i migliori tra quelli considerati. In particolare, la percentuale di punti vinti sulla prima per Sinner è stata mediamente del 78.4% per Sinner-2023, mentre il dato di Federer-2002 è del 77.8%, 74.4% per Djokovic-2007 (Alcaraz-2021 si ferma al 67.2%).

A complemento del dato di efficacia con la prima palla, va considerato anche quanto spesso la prima palla è in campo. In genere, i giocatori che “spingono” di più la prima tendono infatti ad avere più ace e una percentuale elevata di punti sulla prima, ma una percentuale inferiore di prime in campo. In effetti, se consideriamo la percentuale di prime in campo, la “classifica virtuale” si ribalta, con Alcaraz-2021 in testa (62.7%), Federer-2002 (59.9%) e Sinner-2023 (60.9%) in coda.

Considerando invece come se la cavano questi grandi campioni nel momento in cui devono difendere la seconda palla di servizio, osserviamo che il dato di Sinner è il più elevato in assoluto: 58%, con Alcaraz-2021 al 56.2%, Federer-2002 al 54.8% e Djokovic al 2007 al 54.6%. Nel complesso, sembra quindi che i dati dell’ultimo periodo di Sinner siano in linea, se non addirittura preferibili, rispetto a quelli di tre grandi giocatori, alla vigilia della loro prima vittoria Slam.

In risposta

Considerando invece i game in risposta, osserviamo che Sinner, nella seconda metà del 2023, riesce a costruirsi, mediamente, 8.27 palle break per match. Il dato migliore, da questo punto di vista, è quello di Alcaraz-2021 (8.62, e non ci stupisce, data la grande creatività e varietà di gioco dello spagnolo anche nei game di risposta).

A completare questo dato, va misurato anche, mediamente, quanto spesso una palla break viene trasformata. La percentuale di trasformazione di Sinner, nella seconda metà del 2023, è del 42.3%, leggermente superiore rispetto a quella di Federer-2002 (41.5%, ricordiamo che la trasformazione delle palle break è stata a lungo un tallone d’Achille per lo svizzero), ma inferiore rispetto sia a Djokovic-2007 che ad Alcaraz-2021, appaiati con una percentuale di trasformazione media del 43.4%.

Colpisce molto però, mettendo in relazione l’efficacia al servizio con l’efficacia in risposta, come Sinner registri una percentuale di punti vinti sulla prima mediamente del 10.5% superiore rispetto all’avversario e una percentuale di trasformazione delle palle break del 14.7% superiore rispetto all’avversario.

Si tratta, nettamente, del dato migliore tra quelli considerati, con soltanto Federer-2002 ad avvicinare tale risultato, con una percentuale di punti vinti sulla prima del 8.4% superiore rispetto all’avversario, e una percentuale di trasformazione delle palle break del 10.1% superiore. Sembra quindi che Sinner, perfino più del giovane Federer, sia in grado di imporre il proprio gioco, quasi costringendo l’avversario a porsi a un livello inferiore di gioco.

La scaramanzia impone di evitare pronostici e, naturalmente, non si può avere la pretesa di ridurre un match di tennis a un insieme di numeri. Ci sembra però di poter dire che non siano soltanto i tre match point consecutivi annullati a Djokovic il 14 novembre, ma anche il livello di gioco complessivamente espresso da Jannik a permettergli, se la sua condizione fisica rimane quella degli ultimi mesi, di guardare alla stagione 2024, a cominciare dall’Australian Open in partenza il 14 gennaio, con grande ottimismo.

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