Il tennis insieme al rugby è stato uno degli sport da sempre più seguiti in Sud Africa. Numerosi atleti sudafricani si sono cimentati in tale disciplina riportando risultati notevoli, tra cui spiccano le due finali slam raggiunte da Kevin Anderson nel 2017 allo Us Open e nel 2018 a Wimbledon dopo un lungo periodo di assenza dei giocatori sudafricani dalla top ten della classifica Atp, poiché gli ultimi tennisti ad essere riusciti a posizionarsi fra i primi dieci posti del mondo erano stati Wayne Ferreira e Amanda Coetzer negli anni ’90.
Il primo tennista sudafricano a raggiungere una finale in uno slam fu Eric Sturgess, che nel 1947 fu sconfitto al Roland Garros dal tennista ungherese Joszef Asboth in tre set col punteggio di 8-6 7-5 6-4. L’anno seguente Sturgess cercò di contendere il titolo a Pancho Gonzales allo Us Open ma anche in questa occasione dovette soccombere. Un’altra occasione si presentò a Sturgess nuovamente al Roland Garros nel 1951 ma fu sopraffatto dalla tenacia e dalla potenza del tennista Jaroslav Drobny. I Sudafricani dovettero aspettare dieci anni perché un loro connazionale tornasse a disputare una finale dello slam.
Nel 1959 la tennista Renee Schuurman raggiunse la finale all’Australian Open dove però venne sconfitta dall’australiana Mary Carter. Sempre nel 1959 un altro tennista sudafricano, Ian Vermaak, raggiunse la finale al Roland Garros, ma dopo aver vinto il primo set col punteggio di 6-3, perse i tre set successivi, assistendo al trionfo di Nicola Pietrangeli. L’anno seguente Sandra Reynolds Price affrontò Maria Bueno nella finale di Wimbledon in un match culminato 8-6 6-0 in favore della tennista brasiliana.
Nel 1965 le speranze sudafricane si riaccesero grazie alla brillante performance di Cliff Drysdale, che partecipò allo Us Open e sin dai primi match dimostrò di avere tutte le carte in regola per poter conquistare il trofeo, ma ancora una volta il fato si dimostrò avverso e la vittoria fu conseguita dal tennista spagnolo Santana in quattro set. Nel 1974 la Dea Bendata della Fortuna cominciò a volgere il suo sguardo verso lo stato africano, che sorprendendo tutti gli appassionati di tennis, raggiunse la finale di Coppa Davis. La formazione sudafricana poteva contare su giocatori esperti come Ray Moore, Frew McMillan e Bob Hewitt. L’altra finalista del torneo era l’India che però decise di non giocare la finale, protestando contro il duro e repressivo regime di apartheid che governava lo stato africano, dove innumerevoli discriminazioni venivano compiute ai danni della popolazione di colore.
Il verdetto finale sancì la vittoria del Sud Africa nella competizione, una vittoria da molti non riconosciuta perché non fu giocato alcun match. Nel 1981 il vero trionfo finalmente arrivò: all’Australian Open il tennista sudafricano Johan Kriek sconfisse in finale Steve Denton in quattro sofferti set (6-2 7-6 6-7 6-4) conquistando il tanto desiderato titolo dello slam per il Sud Africa. L’anno seguente Kriek difese brillantemente il titolo in finale sempre contro Steve Denton, terminando l’incontro in tre set col punteggio di 6-3 6-3 6-2.
Kriek dopo aver conquistato per due volte lo slam australiano, non riuscì a giocare il tennis spettacolare che gli aveva permesso di raggiungere quei grandi successi e inspiegabilmente non riuscì più a imporsi nel panorama tennistico di quegli anni, provocando la delusione di tutti i suoi tifosi. Il Sud Africa ripose le sue nuove speranze in una giovane promessa di nome Kevin Curren, conosciuto soprattutto per il suo servizio potente e per il suo gioco acrobatico a rete.
Curren, nonostante avesse vinto giovanissimo due tornei Atp a Johannesburg e a Colonia, aveva riportato maggiori successi nel doppio, conquistando il torneo di doppio maschile dello Us Open in coppia con Steve Denton e vincendo tre tornei dello slam nel doppio misto, due Us Open e Wimbledon, in coppia con la tennista Anne Smith. Tutti gli appassionati di tennis erano convinti che quel tennista fosse predestinato a vincere anche nel singolare un torneo dello slam e le loro aspettative presero consistenza all’Australian Open del 1984. Al primo turno Curren, dopo aver perso il primo set, riuscì a liberarsi della pressione e a giocare un ottimo tennis, vincendo l’incontro in quattro set. Nel turno successivo affrontò il suo connazionale Edwards.
La partita tra i due connazionali fu molto combattuta e si concluse al tie break del quarto set in favore di Curren. Agli ottavi di finale il tennista sudafricano sorprese tutti gli spettatori di Melbourne, sconfiggendo in tre set Ivan Lendl, numero uno in classifica e ritenuto da tutti il candidato per la vittoria finale nel torneo. Spinto dall’entusiasmo e consapevole di poter aspirare al suo primo slam in carriera, il tennista sudafricano ebbe la meglio in tre set sul tennista Scott Davis nei quarti di finale. La semifinale si rivelò più complicata del previsto ma dopo aver perso i primi due set, Curren fu autore di una rimonta sensazionale. Il tennista sudafricano, incitato dal pubblico che grazie al suo gioco brillante era riuscito a conquistare, riuscì a vincere il match in cinque set, conquistando l’ultimo set grazie ad un break point, che gli consentì di chiudere l’incontro col punteggio di 6-4. Il Sud Africa fu orgoglioso del risultato del proprio tennista, poiché il plurivincitore slam Johan Kriek era stato sconfitto da Mats Wilander nell’altra semifinale.
La finale dell’Australian Open del 1984 ospitò per la prima volta i due massimi interpreti del serve and volley di quel momento. Entrambi i giocatori si affidavano al loro potente servizio cercando poi di conquistare il punto a rete. Curren nel primo set riuscì a conquistare molti punti con passanti di dritto che scavalcarono l’avversario a rete. Il pubblico rimase deliziato dalla potente volè di rovescio con cui il sudafricano riusciva a spiazzare il tennista svedese. Nel primo set i due giocatori arrivarono al tie-break e Curren dimostrò una grande freddezza poiché riuscì ad aggiudicarsi il set dopo esser stato sotto nel punteggio per 3-5.
Nell’apertura del secondo set Wilander riuscì a conquistare un break point che gli consentì di aggiudicarsi il set col punteggio di 6-4. Nel terzo set Curren costrinse nuovamente l’avversario ad arrivare nuovamente al tie-break ma questa volta fu lo svedese ad avere la meglio, concedendo all’avversario solo tre punti. Lo sconforto per aver perso il terzo set influì notevolmente sulla prestazione del tennista sudafricano, che perse anche il quarto set col punteggio di 6-2, lasciandosi sfuggire il sogno di vincere un torneo dello slam in singolare. L’anno successivo Curren che nel frattempo aveva seguito l’esempio del suo connazionale Kriek, lasciando la cittadinanza sudafricana per quella statunitense, partecipò al torneo di Wimbledon, deciso più che mai a riscattarsi e a continuare ad inseguire il suo sogno: conquistare uno slam.
Il tennista sudafricano sconfisse nei primi turni del torneo Stefanki, Palmer e Mustard, ritrovando lo stile impeccabile che lo aveva distinto dagli altri tennisti. Negli ottavi di finale Curren sconfisse in tre set Stefan Edberg, facendo ricredere gran parte del pubblico fermamente convinta della vittoria dello svedese. Nei quarti di finale il tennista sudafricano vinse una partita in tre set memorabile contro John Mc Enroe, negandogli la gioia di aggiungere al suo palmares il suo quarto Wimbledon. In semifinale la determinazione e il desiderio di vittoria di Curren si tradussero col punteggio di 6-2 6-2 6-1 ai danni di un’altra leggenda del tennis, Jimmy Connors. Curren raggiunse la sua seconda finale in uno slam convinto che il sogno che faceva sempre da bambino stesse finalmente per realizzarsi.
L’avversario che in finale gli avrebbe conteso il titolo era un ragazzo tedesco di diciassette anni di nome Boris Becker. Il tennista tedesco condivideva con Curren un servizio molto potente e un gioco aggressivo. Curren concesse una palla break nel primo set che terminò col punteggio di 6-3, ma il tennista sudafricano non si perse d’animo, lottando con tutta le sue forze e la sua astuzia nel secondo set, vincendolo al tiebreak col punteggio di 7-4. Nel terzo set i due tennisti raggiunsero nuovamente il tie-break ma questa volta il fato premiò nuovamente il giovane tedesco. Becker che sembrò soffrire molto il servizio dell’avversario, durante il tie-break riuscì ad arrivare sulle potenti e angolate volée di Curren, riuscendo ad effettuare passanti vincenti che lasciarono il pubblico del Centre Court a bocca aperta.
La delusione del tennista sudafricano e la paura di veder nuovamente sfuggirgli il trionfo nel tempio sacro del tennis condizionarono il suo gioco e gli costarono la sconfitta. Infatti, con un ace sul match point Becker, mise fine ai sogni e alle speranze che avevano accompagnato il tennista sudafricano durante tutto il torneo di Wimbledon. Negli anni successivi, a Curren non si presentarono altre occasioni per poter conquistare un torneo dello slam ma sicuramente rimarrà impressa nei ricordi di Wilander e Becker, la fatica che hanno dovuto sostenere per conquistare il trofeo e non potranno fare a meno di ricordare il suo nome ogni volta che poseranno lo sguardo sulla coppa strappata al loro degno avversario.